Sempre più case puntano con decisione all'elettrico per i commerciali leggeri un po' in tutte le taglie, dagli small ai large passando per la taglia media, con l'utilizzo urbano nel mirino. Specialmente nel trasporto merci, che vede una crescita di soluzioni a batteria per le esigenze dell'ultimo miglio.

Toyota, che dell'elettrificazione è stata pioniera con i sistemi ibridi diffusi ormai sula totalità della gamma autovetture e che sta guardando all'orizzonte dell'idrogeno per il trasporto pesante, raccoglie questa sfida con la variante elettrica del piccolo Toyota Proace City da pochissimo entrato nella gamma della divisione Toyota Pro e che come per gli altri modelli Proace, elettrici e non, sfrutta la prolifica sinergia con la ex-PSA.

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Esterni

Le forme tradiscono la parentela, mai celata, con i modelli Peugeot e-Partner-Citroen e-Berlingo-Opel Combo-e, ma Toyota riesce sempre a dare un tocco di personalità alle sue varianti con il caratteristico frontale a V, mentre per il resto sfrutta le dimensioni compatte e i pregi della piattaforma. Anche Proace City Electric si propone in due misure, corta da 4,40 metri e lunga da 4,75, tutte con Larghezza del corpo vettura di 1,85 metri e altezza di 1,88 metri.

Toyota ProAce City Electric - Test Drive

Interni

All'interno tutto è razionale e pratico: a fare da padrone è il display touch da 8 pollici del sistema di infotainment con la possibilità di integrazione per gli smartphone attraverso Apple CarPlay e Android auto. In opzione, navigatore con mappe 3d e comandi vocali più il complesso dei di servizi di connettività sviluppato con tom tom con info sul traffico, pianificazione dell’itinerario, previsioni meteo, indicazione delle stazioni di ricarica e diponibilità di parcheggio. L'indispensabile, anzi, un po' di più.

La volumetria del Toyota ProAce city resta analoga a quella dei modelli con motore endotermico: nella sua configurazione più piccola offre 3.3 metri cubi di spazio di carico che diventano 3,9 nell’allestimento long. In entrambi I casi è possibile caricare due europallet, ma la portata effettiva risente della presenza delle batterie, e arriva a un massimo di 700 kg. Non sotto la media del segmento, ma meno rispetto al modello diesel che arriva a 1.000.

Toyota Proace City Electric 2022

Alla guida

I commerciali elettrici non sono più un'esperienza così sporadica e sappiamo ormai cosa aspettarci: prontezza, facilità e il senso di sicurezza dato dal recupero energetico che agisce rallentando il mezzo non appena si alza il piede dall'acceleratore, prima ancora di utilizzare il freno.

Proace come i cugini francesi e tedeschi ha tre modalità di marcia: Power, Normal ed Eco. Soltanto la prima dà fondo alle massime prestazioni, i 100 kW (136 CV) di potenza massima e la coppia di 260 Nm, le altre le riducono a 80 kW e rispettivamente a 210 e 180 Nm, ma sono quelle che salvaguardano meglio la riserva e l'orizzonte dei 280-300 km di autonomia dichiarati nel ciclo WLTP, circa 250 km nell'uso reale non troppo "attento".

Quanto alla ricarica, a corrente alternata con caricatore di bordo da 11 kW può impiegare meno di 6 ore (7 e 30' se la sorgente è limitata a 7,4 kW), mentre la fast in corrente continua può ricevere fino a 100 kW di potenza e passare dal 20% all'80% in appena mezz'ora.

Toyota ProAce City Electric - Test Drive

La curiosità

Beh, per una Toyota l'elemento insolito è che si tratti di un mezzo 100% elettrico, perché i loghi dominati dal blu che siamo abituati a vedere sulle vetture con i marchio delle tre ellissi sottintendono da oltre 20 anni la presenza di motori ibridi. E sono l'unico elemento distintivo: la presa per la ricarica, infatti, è sotto lo sportello che normalmente cela il bocchettone per il carburante.

Toyota ProAce City Electric - Test Drive

I prezzi

Si parte da 29.600 euro iva esclusa, con garanzia di 10 anni o 250.000 km sul mezzo e 8 anni/160.000 km sulla batteria (mantenimento di almeno il 70% di capacità di accumulo), ma naturalmente anche Toyota Pro punta su soluzioni alternative come contratti di noleggio e servizi inclusi, attraverso il brand Kinto che il colosso giapponese ha creato ad hoc.

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