L'operazione nostalgia che Volkswagen sta mettendo in atto con ID. Buzz sta avendo i propri effetti. Che la casa tedesca puntasse molto su questo van elettrico lo si sospettava fin dalla presentazione del primo prototipo nel 2017 al Salone di Chicago, prima, e poi a Pebble Beach.
Così 5 anni dopo ci è stata data la possibilità di metterci al volante di quello che a tutti gli effetti è la versione di serie del Bulli elettrico, anche se ancora si parla di pre-produzione e il camouflage è evidente, oltre che psichedelico.
Praticità sotto un arcobaleno di colori
Teatro della prova è la sede britannica Volkswagen di Milton Keynes a circa un'ora da Londra. Nonostante il tempo dedicato al test sia stato di soli 45 minuti, l’idea che ci siamo fatti è che, al di là della grande attenzione nel rendere ID. Buzz il più possibile fedele alla tradizione tracciata negli anni dal Bulli, sotto una carrozzeria simpatica si celi un veicolo molto pratico e concreto sia per il tempo libero sia per il lavoro.
Guidando ID. Buzz nella campagna inglese, dunque, la prima sensazione che si ha (dopo essersi abituati a tenere la sinistra) è l’unicità della posizione di guida. L’ampia vetratura ricavata dietro i montanti anteriori e il grande parabrezza che si affaccia su uno sbalzo estremamente corto offrono una vista davvero privilegiata sulla strada.
Il vero T2 dell'era moderna
Sensazioni che evocano quasi immediatamente il parallelo con l’antenato a benzina di ID.Buzz, vale a dire il T2 Bulli. Un parallelo che però svanisce subito appena si tocca il pedale dell’acceleratore. C’è abbastanza potenza per farci esclamare "davvero niente male per un furgone”, d’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo parlando di circa 204 CV di potenza per 310 Nm di coppia forniti da una batteria da 77 kWh di capacità media cifre che corrispondono al powertrain del crossover ID.4.
L'accelerazione da fermo inizia forte e diminuisce rapidamente quando l'onda di coppia inizia a esaurirsi. Ma per chiunque guidi ID. Buzz dopo una vita passata dietro al volante di un van con motore a combustione, è un bel salto di qualità. Quello che resta da vedere è quanto di questo sprint si perderà una volta che il mezzo sarà carico di passeggeri o di merci.
Dal punto di vista del confort la vocazione furgonista viene tradita dalle sospensioni leggermente rigide, ma per chi ne farà un ‘utilizzo prevalentemente privato sembra ci sano già degli aggiustamenti in programma soprattutto per rendere il tutto più morbido in vista dello “sbarco” negli USA.
Frenata sicura
Negli ultimi chilometri abbiamo provato a testare la frenata e la rigenerazione con diverse intensità. Ci sono le modalità D e B proprio come nell'ID.4 per scegliere quanto recuperare. In B è possibile effettuare la guida con il solo pedale dell’acceleratore.
Per chi preferisce questo tipo di sensazione, cioè la decelerazione “aggressiva” su un’auto elettrica, è stato piacevole sentire il "Buzz" rallentare rapidamente nel momento in cui si sollevava l’acceleratore e le poche volte in cui è stato necessario toccare i freni veri e propri, questi sono stati più che all'altezza del compito, anche con i tamburi al posteriore.
Evoluzione e ricarica
Dopo la guida c’è stato anche modo di approfondire un po' le tematiche tecniche, soprattutto come evolverà la trazione di ID.Buzz dato che le specifiche della batteria sono allineate alla l'ID.4 ed è logico aspettarsi degli aggiornamenti. Per quanto riguarda le opzioni del doppio motore e della batteria più grande, gli ingegneri Volkswagen hanno scelto di non sbilanciarsi, ma non hanno escluso nulla. Quindi è quasi certo che ci saranno più avanti sia una batteria più grande sia una versione più potente con trazione integrale.
Considerando gli oltre 200 CV di potenza, 400 km di autonomia dichiarata ci sembrano corretti. Per quanto riguarda la ricarica questa sarà adattata ai singoli paesi dove verrà commercializzato ID Buzz, ma potrà sempre contare su un sistema di plug and charge, che nelle stazioni dove sarà supportato eviterà autenticazioni tramite app o card: tutto avverrà attraverso il connettore del veicolo. La velocità massima di ricarica dovrebbe rispecchiare quella di ID.4 vale a dire fino a massimo 135 kW a corrente continua.
In conclusione
Considerando quanto tempo è passato da quando abbiamo visto la prima concept car, è ci piace pensare che l'ID.Buzz sia ancora nelle sue fasi iniziali di sviluppo e che la versione senza veli che vedremo il 9 marzo 2022 sarà la prima di un serie di generazioni, oltretutto manca all’appello anche la versione cargo e quella passeggeri a passo lungo (l’unica in vendita negli USA a partire dal 2024).
Un‘operazione nostalgia che speriamo davvero vada avanti e ripercorra tutta la storia del suo antenato: vogliamo vedere la versione camper e il Samba bicolore con 23 finestrini, dal punto di vista meccanico le premesse per avere lo stesso successo del Bulli ci sono tutte.