Con l'esponenziale aumento dell'e-commerce, sta progressivamente cambiando anche il modo di approcciarsi al sistema di consegna delle merci. Soprattutto in ambito urbano. In questo nuovo scenario, Mercedes rispolvera il progetto elettrico per la sua gamma commerciale dopo il primo approccio del 2010 con la seconda generazione del Vito.

Oggi, a otto anni di distanza, la Casa della Stella torna sull'argomento con un modello più funzionale e, soprattutto, realmente pronto per la commercializzazione. E non è tutto. Perché accanto alla versione alla spina del Vito, Mercedes è pronta a lanciare anche quella dello Sprinter.

Com'è

Se non fosse per la piccola targhetta "electric" sui passaruota anteriori e per l'assoluta silenziosità con la quale si muove, sarebbe impossibile riconoscere l'eVito dalle versioni ad alimentazione tradizionale. Dentro, invece, le cose sono diverse.

Il quadro strumenti, infatti, è stato riprogettato: sulla sinistra è presente il contachilometri, mentre a destra l'indicatore del funzionamento del motore elettrico che mostra istante per istante se e quanta energia il sistema sta recuperando o consumando. Al centro, infine, c'è un piccolo computer di bordo che indica lo stato di carica della batteria e l'autonomia residua. Ma ciò che davvero conta è nascosto sotto la scocca.

Il cuore del nuovo eVito è rappresentato da un pacco batterie agli ioni di litio con una capacità di 41 kWh, che lavorano insieme con un motore elettrico capace di sviluppare una potenza di 84 kW (esattamente gli stessi della versione 111 CDI spinta dal 1.6 Diesel) e una coppia di 300 Nm. Il sistema, assicura un'autonomia massima di 150 km che, dichiara Mercedes, anche a pieno carico o in condizioni climatiche particolarmente rigide, non scende mai sotto i 100 km.

Il tempo di ricarica è di 6 ore, ma grazie al sistema fast charge, in 45 minuti è possibile si raggiungere l'80%. Per aumentare l'affidabilità e la facilità di manutenzione, i tecnici tedeschi hanno deciso di dotare l'eVito di tre batterie unite l'una all'altra in luogo di una singola di più grandi dimensioni.

A proposito di batterie, il loro posizionamento sotto il pianale ha permesso di non modificare la capacità di carico, che in variante elettrica è disponibile in due lunghezze: 5.140 mm o 5.370 mm. Nel primo caso la portata è di 1.073 kg, per un volume di carico di 6 m³, mentre la versione più lunga può contare su 1.048 kg di portata e 6,6 m³ di volume.



Come va

Se pensate che guidare un'eVito sia come guidare una qualsiasi auto elettrica vi sbagliate di grosso. Stare al volante della variante elettrificata del Vito è un'esperienza completamente diversa. Il merito è tutto delle tre modalità di guida disponibili e, soprattutto, delle quattro impostazioni di recupero dell'energia, che tradotte all'atto pratico, permettono di guidare senza mai utilizzare il pedale del freno.

Proprio così. Ma andiamo con ordine. Le tre modalità di guida sono C, E ed E+. Le prime due assicurano la massima potenza del sistema, con la C che garantisce una risposta ancora più pronta agli imput impartiti dal pedale dell'acceleratore. E+, invece, abbassa la potenza del motore a 70 kW e la coppia a 270 Nm, aiutando ad aumentare l'autonomia residua. Il sistema di recupero dell'energia cinetica in fase di rilascio e frenata, invece, può essere impostato su D-, D, D+ e D++. Per farlo si interviene sui paddle montati dietro al volante.

Gli stessi con i quali sulle versioni dotate di motore termico e cambio automatico si sale e scende di marcia. Usarli, all'inizio, non è molto naturale. In D e D+ l'eVito recupera energia proprio come una qualunque auto elettrica, mentre in D- la quantità di energia recuperata è maggiore e arriva addirittura a fermare quasi completamente il mezzo.

Al contrario D++ rappresenta una sorta di modalità veleggio, che consente di percorrere anche molta strada senza toccare il gas. Ma una volta presa dimestichezza con il sistema e utilizzando una guida il più possibile preventiva, ci si muove per le vie della città senza mai toccare il freno, passando in D++ quando la strada è libera e in D- quando ci si avvicina a un semaforo rosso. In questo moto in un percorso di circa 10 km per le vie di Amburgo, abbiamo consumato appena il 3% dell'energia stipata nelle batterie.

Per il resto, eVito si comporta come i suoi fratelli ad alimentazione tradizionale. Lo sterzo è leggero e grazie al peso aggiuntivo del sistema elettrico di soli 150 kg, ci si muove tra le curve con una certa agilità. Merito anche della coppia disponibile fin da 0 giri, che aiuta nelle ripartenze o fuori dalle curve strette.



Curiosità

Abbandonare le vecchie abitudini non è facile. Per questo motivo Mercedes ha messo a punto una serie di servizi appositamente pensati per accompagnare il cliente nel passaggio all'alimentazione elettrica. Uno di questi è la app eVAN Ready.

Attraverso il segnale gps, questa è in grado di tracciare i percorsi lavorativi del cliente valutando quindi pro e contro del passaggio all'elettrico. Il sistema è molto evoluto e tiene sempre in considerazione anche diverse variabili, come la temperatura esterna.

E non è tutto. Per chi pensa di passare all'elettrico con l'intera flotta, Mercedes offre un servizio di consulenza ad hoc, per studiare le soluzioni migliori per la ricarica e la gestione del parco mezzi.

Quanto costa

L'eVito arriverà sul mercato dopo l'IAA di Hannover, in programma dal 20 al 27 settembre. Il prezzo per il mercato italiano non è ancora stato fissato, ma in Germania sarà in vendita a partire da 39.990 euro.

Quasi 9.000 euro in più rispetto a quanto è venduta da noi la versione 119 CDI. Tuttavia, secondo la Casa tedesca, se si percorrono circa 15mila km all'anno, passare all'elettrico permette un risparmio nel costo di gestione di 1.115 euro rispetto al Diesel (in Germania). Un ultimo appunto: le batterie sono garantite per 8 anni o 100mila km.

Oltre questo chilometraggio la Casa non assicura più l'autonomia iniziale. Una volta al termine del loro ciclo di vita, Mercedes provvede al recupero delle batterie e al loro riciclaggio.

Arriva anche leSprinter


I tecnici Mercedes hanno trasferito la stessa tecnologia di eVito anche sul nuovo eSprinter. Qui però è possibile scegliere tra la soluzione a tre o quattro batterie. La prima ha le stesse caratteristiche di quella montata sull'eVito e garantisce un'autonomia di 115 km, la seconda ha una capacità di 55,2 kWh e permette di percorrere fino a 150 km.

Per l'eSprinter l'unica lunghezza disponibile è quella di 5.926 mm, per 10,5 m³ di volume di carico e 1.040 kg di portata, che scendono a 900 kg se si sceglie la soluzione a quattro batterie. Da guidare è in tutto e per tutto simile ad eVito, con le quattro funzioni di recupero dell'energia, anche se qui non sono disponibili le tre modalità di guida.

Ancora nessuna informazione riguardo i prezzi, ma si sa che farà il suo debutto commerciale nel 2019 e dopo di lui arriverà una variante elettrica anche del Citan.

 

Gallery: eVito ed eSprinter test drive