Silenzio, si lavora. A bordo del nuovo Vito E-Cell abbiamo voluto provare l’ebbrezza di simulare un giro di consegne in città nella più assoluta tranquillità della trazione elettrica.

UN VITO IN TUTTO E PER TUTTO

Lo scetticismo iniziale e inevitabile, anche da parte di chi, come noi, conosce da tempo i pro e i contro del motore elettrico, è immediatamente fugato, al volante del Vito E-CELL al primo affondo di acceleratore. Facciamo, però, un passo indietro. Esteriormente, la versione elettrica del Vito è assolutamente identica a quella a motore termico. Stesse misure, stessa capacità di carico, le uniche differenze sono nella trazione, anteriore nell’E-CELL, e nel bocchettone del rifornimento che lascia il posto a una presa Mennekes per la ricarica.

POCHE DIFFERENZE IN ABITACOLO

Anche al posto di guida i cambiamenti sono minimi. Nel cruscotto l’indicatore di utilizzo del motore elettrico prende il posto del contagiri, mentre il cambio, rigorosamente automatico, non prevede il blocco dei rapporti vista la variazione continua. Giriamo la chiave: nessun rumore, mettiamo la leva del cambio in D e siamo pronti a partire.

COPPIA TUTTA DISPONIBILE SUBITO

Lo spunto è eccezionale, 280 Nm tutti subito disponibili che invitano a tirare la partenza. Ma, di contro, l’indicatore di utilizzo del motore elettrico ci riporta subito con i piedi per terra appena vediamo la freccia in pieno boost. Significa che stiamo consumando troppa energia e allora alleggeriamo un po’ la pressione e lasciamo che l’inerzia porti il nostro Vito E-Cell fino al prossimo semaforo.

LA SFIDA È CONSUMARE POCO

La velocità massima è limitata a 90 km/h per preservare la durata delle batterie e le colorazioni nell’indicatore di potenza ci aiutano a modulare la pressione sul pedale in modo di viaggiare sempre nell’ottica dell'ottimizzazione dei consumi. La sfida, nel guidare il Vito E-CELL, è tutta qua. Bisogna saper adattare il proprio stile di guida alle esigenze delle batterie.

UNO STILE DI GUIDA DEDICATO

Traffico, saliscendi, allunghi. Ogni situazione deve essere sfruttata per salvaguardare l’autonomia. Ma è una cosa che si impara subito e, ben presto, quasi ci si diverte a ingaggiare una sfida contro l’indicatore di carica. In rilascio e in frenata infatti l’energia cinetica negativa viene trasformata in ricarica per le batterie, quindi, nell’approssimarsi a un semaforo rosso, per esempio, è preferibile rilasciare qualche decina di metri prima della fermata, anziché arrivare a tutta velocità e frenare a ridosso delle macchine ferme.

STESSA SICUREZZA EMISSIONI ZERO

Il comportamento su strada del Vito E-CELL è assolutamente identico a quello del suo cugino a trazione termica. Maneggevolezza, ergonomia in cabina e capacità di carico sono le stesse. La tenuta di strada è ai massimi livelli grazie anche al baricentro basso garantito dalle batterie disposte sotto al pianale di carico. Senza contare che, la trazione elettrica favorisce una guida più rilassata e sicura oltre che più silenziosa e meno stressante. In ogni caso l’autista può contare, a bordo sull’ADAPTIVE ESP tutte le sue funzioni. Del resto, il Vito E-CELL è un veicolo commerciale Mercedes-Benz anche dal punto di vista della sicurezza.

IL VITO E-CELL
Sotto il cofano del Vito E-CELL è alloggiato un motore elettrico a magnete permanente da 60 kW e una coppia 280 Nm. Le batterie agli ioni di litio sono alloggiate sotto il pianale, la tensione nominale è di 360 V, la capacità 36 kWh. A beneficio dell’autonomia di 130 km (NEDC) la velocità massima è regolata elettronicamente su 89 km/h; Le batterie del Vito E-CELL si caricano collegandole alla rete elettrica a 380/400 V in un massimo di 5 ore oppure durante la marcia in fase di rilascio e frenata. Il carico utile è di circa 900 kg