Principato di Monaco, ore 13,58’.
Siamo seduti al posto di guida di un veicolo arancione fiammante.
- ore 15,59’: giriamo la chiavetta d’accensione;
- ore 15,59’ e 30”: innestiamo la prima marcia;
- ore 14,00’: partenza…
Eehh, difficile non sognare girando sul circuito cittadino di F.1 più popolare del mondo. In realtà, il veicolo rosso che conduciamo, è un validissimo mezzo da lavoro che molto poco ha da condividere con i bolidi da corsa, si tratta infatti dell’ultima evoluzione del Porter Piaggio, volutamente presentata nella principesca cornice monegasca per sottolinearne l’internazionalità. Nel 2010 sono stati venduti più di 100.000 Porter in tutta Europa e oltre 210.000 in India.

DESIGN E INTERNI

Questo simpatico veicolo, dopo aver subito nel 2009 un profondo resytling, oggi presenta una plancia totalmente rinnovata dove troviamo, una nuova strumentazione, la predisposizione per l’autoradio abilitata per file mp3 e navigatore satellitare e numerosi vani portaoggetti. Inoltre sedili e pannelli laterali, rivestiti con nuovi tessuti realizzati con materiale resistente e facilmente lavabile, rappresentano l’ideale per l’impiego lavorativo.
Tra le innovazioni 2011 ci sono anche i nuovi cristalli atermici, che garantiscono un migliore isolamento termico della cabina, e ruote da 13”.

ZONA CARICO

La filosofia costruttiva della casa di Pontedera, sin dai tempi delle prime “Api”, ha sempre mirato alla produzione di veicoli dal minimo ingombro esterno ma dall’eccezionale portata. Anche oggi i moderni Porter non deludono queste aspettative e sono disponibili in due versioni: la prima con un Peso Totale a Terra (PTT) di 1,5 ton, con portate fino a 650 Kg; la seconda con un PTT di 1,7 ton con portate massime di ben 850 Kg.
Anche le configurazione Pianale si può ottenere con Pianale Maggiorato per un maggior volume di carico. Il cassone, molto ben costruito, presenta sponde in lega apribili su 3 lati. Da terra alla base del vano di carico misura soli 75 cm agevolando così le operazioni di carico e scarico delle merci.
La versione Pianale fisso da noi provata (PTT 1,5 ton) ha una portata massima di 605 kg, con un cassone lungo 1.980 mm e largo 1.330.

ALLA GUIDA

Non potendo resistere alla tentazione di compiere almeno un giro del mitico circuito, lasciando il parcheggio del Grimaldi Forum (dove si è appena conclusa la conferenza stampa presieduta dal presidente e amministratore delegato del Gruppo Piaggio, Roberto Colaninno) ci dirigiamo verso la darsena più ricca del mondo. Al primo semaforo rosso ci accorgiamo che la corsa del pedale del freno del Porter è decisamente lunga. Fortunatamente si tratta solo di un “peccato veniale”: il Porter si ferma ed anche bene, una volta fatta l’abitudine al pedale, grazie anche all’introduzione dell’ABS e del ripartitore elettronico di frenata (EBD). Altro “difetto di gioventù”, a nostro giudizio, è l’eccessivo gioco dello sterzo (forse dovuto all’introduzione del nuovo servosterzo elettronico EPS?).

Nulla da dire riguardo al nuovo gioiello di famiglia, il bicilindrico P 120 Diesel common rail, sovralimentato da 1.200 cc a iniezione diretta con sistema EGR (ricircolo gas di scarico) e filtro antiparticolato, Euro 5.
Difficile contenere l’emozione nel passare sul rettilineo della “partenza”, dove l’amministrazione comunale monegasca mantiene a terra, per tutto l’anno, i segni delle “position”, anche se a 40 km/h (il limite massimo col circuito aperto al traffico è di 50 km/h). Il bicilindrico Piaggio, anche a basso numero di giri, è “un tipo che ama dire la sua”, complice anche la frizione monodisco a secco con molla a diaframma che, pur favorendo la dissipazione del calore a tutto vantaggio della durata del disco e della progressività nell’utilizzo, accompagna l’energica sonorità del motore con un tipico sferragliare sia in rilascio che in folle. D’altro canto nei veicoli da lavoro, come nelle auto da competizione, lo spazio e il peso sono “sacri”, pertanto, come dice il proverbio: “Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”, ovvero, meno pannelli insonorizzanti = meno peso = più tara.

Lasciataci alle spalle la curva di Sainte Devote iniziamo il tratto in salita Beau Rivage in terza marcia con un filo di gas. In questo motore, l’adozione di un turbocompressore di piccole dimensioni (munito di valvola Waste Gate e intercooler), consente infatti di ottenere il massimo valore di coppia già da 1.800 giri/min.
Passando davanti al Casino di Monte Carlo ci ritroviamo in mezzo a un nugolo di Ferrari, Porsche, Aston Martin e Rolls Royce…; siamo fortemente tentati di fermarci davanti all’ingresso principale e lanciare le chiavi del Porter a un allibito “garcon” in modalità 007 ma lasciam perdere.
Ed eccoci al Mirabeau alle prese con la curva più stretta di tutto il campionato di F.1: il Tornantino. Molti piloti di F.1. l’affrontano in prima, noi col nostro Porter usiamo la seconda (in effetti la velocità di percorrenza è un po’ diversa!). All’uscita della curva Portier, che chiude la discesa del Mirabeau, non resistiamo alla tentazione di salire su uno dei pochi cordoli che vengono lasciati montati sul circuito. Il Porter si inclina pericolosamente sull’esterno curva ma non molla la presa e gira preciso.

A metà Tunnel avvertiamo alle nostre spalle un ringhio rabbioso e assordante… d’istinto ci spostiamo a destra e due Ferrari 458 (in scia l’una dell’altra) maleducatamente ci sorpassano. Il Porter ondeggia leggermente ma, dignitosamente, riprende la marcia. Passata la curva del Tabaccaio e le chicane delle Piscine ci ritroviamo al tornantino de La Rascasse che percorriamo tranquilli in seconda marcia. L’ultima curva a destra ci riporta al rettilineo di partenza, la tentazione di ricominciare è tanta ma purtroppo è ora di riportare indietro il Porter… peccato ci stavamo divertendo!

SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA

Modello: Porter D 120 Pianale
Dimensioni esterne:
- lunghezza 3.420 mm
- larghezza 1.395 mm
- altezza 1.705 mm
Dimensioni cassone:
- lunghezza 1.980 mm
- larghezza 1.330 mm
MTT: 1,5 ton
Portata: 605 kg
Alimentazione: Diesel
Cilindrata: 1.200 cc
Potenza: 63CV a 3.500 giri/min
Coppia: 140 Nm a 1.800 giri/min
Consumi: 4,7 l/100km

Gallery: Piaggio Porter P120 Test Drive