Se già il mese di ottobre aveva segnato una sorta di record per il mercato dei veicoli commerciali leggeri, quello di novembre alza ancora di più le aspettative: le immatricolazioni infatti hanno di nuovo superato le 19.000 unità, per l'esattezza 19.150, che pur essendo un po' meno delle 19.520 del mese precedente rappresentano però un incremento maggiore rispetto all'anno precedente, ben il 52% in più.

Il cumulato dell'anno ammonta a ben 178.800 unità, + 21,9% (a ottobre si era raggiunto il 19%) suggerendo che, se il trend fosse confermato anche a dicembre, il 2023 possa chiudere sfiorando il traguardo delle 200.000, quasi 40.000 in più rispetto al 2022 per un incremento superiore al 24%.

Si potrebbe crescere ancora

I dati, ancora provvisori, sono forniti dal MIMS ed elaborati da UNRAE che conferma un generale ottimismo anche per il 2024, ipotizzando, grazie al rinnovo delle flotte, la possibilità di fare ancora meglio e arrivare quota 205.000 unità. Ci sono però anche tendenze non positive, tra cui la crescita lenta del mercato degli elettrici. Dei 15 milioni di euro di incentivi stanziati per favorire la transizione, oltre il 90% risultano ancora inutilizzati.

Infografica UNRAE Novembre 2023

Infografica UNRAE Novembre 2023

La struttura del mercato per alimentazione rispetto al 2022 conferma il recupero del Diesel che sale all’80,3% del mercato totale, mentre l'elettrico si attesa al 3,3% circa, poco più del Gpl che arriva al 3%. Giù la benzina, 4,2%, e gli ibridi che si fermano all'8,4%, mentre gli ibridi plug-in restano fermi allo 0,6%. Sempre ultimo il metano allo 0,2%. Dunque, anche le emissioni medie ponderate di CO2 tornano a salire, sfiorando i 190 g/km.

Guida sempre il noleggio a lungo termine

Guardando ai canali di vendita, anche qui i trend rimangono più o meno invariati: continua la flessione dei privati, fermi al 15,1% di quota e ben -3,7 punti percentuali in meno rispetto al novembre 2022, mentre il noleggio a lungo termine cresce ancora sempre grazie alla spinta delle società Top, arrivando al 32,3% di quota. Quello a breve termine raggiunge il 6% con autoimmatricolazioni al 7,6% e società ancora al 39% del totale.

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