Il settore dell'autotrasporto avrà bisogno di almeno 700 milioni di euro di investimenti in più (rispetto a oggi) entro il 2026, per ampliare quanto già in atto nell'ambito del rinnovo del parco circolante, riuscendo così ad affrontare a pieno la transizione energetica.
I numeri sono stati esposti da diverse Associazioni di settore, che hanno fatto il punto della situazione attuale a Ecomondo 2023, tracciando la linea da seguire nei prossimi anni.
Un documento unico
A riunirsi nella tavola rotonda dal titolo La transizione green dell’autotrasporto merci sono state Anfia, Anita, Federauto, Unatras e Unrae. Le cinque realtà, insieme, hanno presentato in anteprima un piano di efficientamento sviluppato con l'obiettivo di incentivare le imprese ad "abbracciare" in pieno l'effettiva transizione energetica del settore, verso una trasformazione sostenibile, innovativa e competitiva dei servizi di trasporto.

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La versione definitiva della proposta sarà presentata prossimamente, e in maniera dettagliata, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Il piano però parte dalle implicazioni nazionali nella regolamentazione europea in via di definizione e prosegue esponendo lo state dell’arte del parco circolante italiano.
Ma non solo. Insieme traccia anche una vera e propria roadmap di breve periodo per velocizzare il processo di rinnovo delle flotte con veicoli industriali a basse emissioni, che abbia impatti positivi sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista della sicurezza della circolazione.

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Investimenti importanti
Come anticipato, il fabbisogno finanziario stimato sarà di circa 700 milioni di euro, che dovranno supportare gli investimenti fino al 2026 in veicoli commerciali pesanti, medi e leggeri a emissioni zero, nonché nelle loro infrastrutture di ricarica.
Ma non solo. Tra i risultati che le cinque associazioni puntano a ottenere c'è anche una diffusione più capillare sul territorio dei carburanti rinnovabili. Per saperne di più non resta che attendere i prossimi mesi.