Dopo un gennaio (positivo) e un febbraio (in calo) che hanno ricalcato l'andamento del 2022, a marzo il mercato dei furgoni sembra aver imboccato la via della ripresa: almeno questo indicherebbero le oltre 19.000 immatricolazioni che migliorano sia al dato dell'anno scorso, 16.706 unità, di ben il 15% sia quello dell'anno prima che aveva registrato oltre 18.000 consegne.

Questa decisa crescita, che secondo gli esperti si può considerare segnale di un recupero anche produttivo, permette al 2023 di archiviare il primo trimestre con un incoraggiante +7,1% sul 2022, grazie a un totale di poco oltre le 47.100 unità

Chi compra di più e cosa

L'analisi di UNRAE sulla base dei primi dati del MIMS indica anche che come accade con i pesanti, anche qui l'elettrificazione procede un po' lenta: nel mix di marzo, infatti, i veicoli elettrici hanno raggiunto una quota del 4,4% che tuttavia secondo l'Associazione si deve allo sfogo della domanda inevasa a causa dei ritardi di produzione. Bene invece il noleggio a lungo termine, che ha raggiunto il 35% del mercato.

Infografica UNRAE Marzo 2023

L'analisi più dettagliata si ferma invece ai dati ormai consolidati del primo bimestre: tra gennaio e febbraio si segnala infatti una crescita dei Diesel, con oltre 1.500 unità in più rispetto al 2022 e una quota dell'80% (oltre quattro punti in più), e più modesti incrementi per Gpl ed elettrici, i primi al 3% del mercato con 830 unità, i secondi al 3,8% con 1.071 unità.

UNRAE insiste naturalmente ancora sul bisogno di accelerare la transizione con nuove misure di incentivazione che non spingano unicamente sul 100% elettrico, ma che anche per questo i soli incentivi all'acquisto non bastano.

L'associazione suggerisce di introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast di potenza superiore ai 70 kW su base triennale (2023-2025), e di accelerare l'emanazione di norme attuative (in ritardo già di un mese) per la realizzazione di punti di ricarica su strade urbane e superstrade, come previsto dai decreti MASE, oltre che della Piattaforma Invitalia per l’accesso al contributo per le infrastrutture domestiche.

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