Il gas naturale può davvero imporsi come soluzione alternativa all'elettrico? Sul piano pratico e tecnico, senz'altro sì, come sta già dimostrando, specialmente oggi che l'industria della sua variante sostenibile, il biometano, sta finalmente raggiungendo livelli di sviluppo degni di nota.

Gli analisti finanziari prevedono infatti una crescita del volume di mercato di oltre il 30% di qui alla fine del decennio, partendo dall'incremento già rilevante verificatosi tr ail 2021 e il 2022, quando il mercato è cresciuto da 5,76 a oltre 6 miliardi di dollari, con una proiezione a quasi 8,5 miliardi per il 2029.

Benefici immediati

Attualmente, l'utilizzo di gas naturale, soprattutto nella sua forma compressa (LNG), può garantire lunghe percorrenze con un ridotto impatto ambientale che, lo ricordiamo, non riguarda tanto le emissioni di CO2 quanto quella di altri inquinanti, a costi teoricamente più convenienti di quelli dell'elettrico, almeno in questa prima fase.

Il biometano offre un ulteriore vantaggio in quanto la sua origine, in gran parte riconducibile alle biomasse di scarti vegetali e rifiuti agricoli, ha anche un'impronta di carbonio compensata in partenza da quella assorbita dagli stessi vegetali nel loro ciclo di vita.

In aggiunta, questa filiera ha anche il vantaggio non trascurabile di ridurre la dipendenza dai Paesi fornitori di metano tradizionale, e quindi scongiurare potenzialmente il pericolo dei rincari dovuti a eventi sociopolitici che influiscono in modo spesso devastante sul delicato equilibrio dei prezzi, come sta accadendo ora con le conseguenze del conflitto russo-ucraino.

Questo perché la produzione di biometano legato non ai giacimenti ma all'attività agricola può creare i presupposti per la nascita di reti e industrie nazionali indipendenti e quindi, capaci di un'autosufficienza energetica almeno parziale.

I costruttori ci credono

Recentemente, Scania ha annunciato la partecipazione alla Biomethane Industrial Partnership, un programma della Commissione Europea sulla ricerca, lo sviluppo e la produzione di biometano in cui il costruttore svedese rappresenterà la "voce" del trasporto pesante.

Tra le Case più attive in questo ambito un ruolo di spicco spetta però a Iveco, che oltre ad aver offerto tra le prime veicoli a gas naturale, e che di recente ha avviato progetti con aziende partner, nello specifico Vulcangas e GLS, per un sistema di rifornimento di veicoli pesanti destinati alla logistica di lungo raggio. 

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