Esattamente come accaduto nel 2022, il mercato dei veicoli commerciali apre il nuovo anno con un'inversione di tendenza: le vendite tornano a crescere di oltre il 9% superando le 13.200 immatricolazioni, un dato interessante in quanto si "appoggia" su quello che alla fine è risultato l'unico mese positivo dei dodici precedenti.
Il comparto LCV viene infatti da 11 mesi consecutivi con immatricolazioni in calo e da una chiusura del 2022 a meno di 160.000 unità secondo i dati più aggiornati, che hanno visto appunto nel gennaio l'unico dato positivo. Ma non sono tanto i volumi in sé a preoccupar e associazioni di categoria, quanto l'allungarsi dei tempi di aggiornamento del parco circolante.
L'elettrico non cresce abbastanza
Nella consueta analisi dei dati provvisori, l'Unrae sottolinea nuovamente il problema dell'anzianità dei veicoli sulle strade, sottolineando come i dati negativi del 2022 abbiano ulteriormente rallentato un ricambio già difficoltoso: circa il 41,4% delle 4.227.000 unità circolanti nel 2022 risultava composto da mezzi ante Euro 4 mentre l’età media arriva a 14 anni.
Presidente dell’UNRAE Michele Crisci ha ancora una volta posto l'accento su questa lentezza e su quella della diffusione dei veicoli elettrici malgrado gli incentivi:
“Con l’attuale trend, per la sostituzione completa del parco circolante sarebbero necessari oltre 26 anni e considerato che i veicoli commerciali elettrici sono oggi appena il 2,7% del mercato, per lo sviluppo della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni è necessario puntare sull’estensione degli incentivi anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico, compreso il diesel, a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa”.
"Occorre anche accelerare lo sviluppo della rete delle infrastrutture di ricarica, concedendo un credito d’imposta al 50% dal 2023 al 2025 per gli investimenti privati in ricariche fast da oltre 70 kW".

Infografica UNRAE Gennaio 2023
Nell’intero 2022 il Diesel è sceso al 76,5%, perdendo ben 6,6 punti, ma è soprattutto la benzina a crescere, con un 5,4% che significa 2,2 punti in più. +2,2 p.p.). Il Gpl è salito sale al 3% di quota, mentre il metano è calato all’1,2%. I veicoli ibridi hanno infine chiuso in crescita, con il 10,9%, confermandosi la seconda scelta più gettonata, mentre i meno diffusi Plug-in sono fermi ad appena lo 0,4% del totale. Elettrici, come già menzionato, in crescita ma piano, con soltanto il 2,7% del mercato totale.