Qual è il punto in cui la crescita della popolazione e quella contestuale delle consegne di merci in città metteranno in crisi la mobilità e la qualità di vita urbana rendendola non più sostenibile?
Un quesito che Ford Pro si è posta analizzando, insieme a Reuters, le previsioni di incremento di entrambi i fenomeni e provando a cercare una risposta nelle nuove forme di trasporto elettrificato.
Più persone e più consegne in meno spazio
Il presupposto su cui si basa il report è il seguente: già oggi, più del 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane e si prevede che questa quota supererà il 60% nel 2030 e il 68% entro il 2050.
Parallelamente crescono anche le consegne negli ambienti urbani: Pitney Bowes stima un incremento dei pacchi recapitati in tutto il mondo del 27% anno su anno dal 2019 al
2020, a cui Ford Pro aggiunge, da una sua personale indagine sui professionisti europei della filiera, che evidenzia una crescita del 21-30% nelle consegne urbane negli ultimi due anni.

Questi volumi di consegna stanno creando già ora pressione sulle strade cittadine, congestionandole e determinando una congestione dovuta alla difficoltà di trovare parcheggi (per il 44% del campione intervistato) ed essere puntuali (39,5%). La congestione del traffico si stima essere aumentata del 20-35% tra il 2010 e il 2019.

Scendendo nel dettaglio, i km percorsi dai veicoli commerciali leggeri (LCV) nel Regno Unito
sono più che raddoppiati dal 1994, mentre in generale a livello europeo la flotta di veicoli commerciali leggeri è cresciuta del 14,3% tra il 2015 e il 2022 e la densità da 69 a 76 veicoli commerciali ogni 1.000 abitanti. Se le dimensioni della flotta crescono di pari passo con la domanda, nel solo Regno Unito i veicoli commerciali leggeri nel 2026 percorreranno un miliardo di chilometri in più in città.
Un ruolo non irrilevante lo hanno i resi, ossia le consegne non andate a buon fine: rappresentano circa il 14% delle vendite online e oltre il 72,2% delle imprese considera i costi ad essi legati un onere piuttosto invalindante.
Più business, ma anche costi
Il problema dello spazio correlato all'aumento dell'urban delivery si riflette in molti modi sul modello di business delle aziende. Non è vero, infatti, almeno secondo l'analisi, che più lavoro genera più guadagni. Al contrario, le statistiche rivelano un aumento del costo per consegna (48,8%delle opinioni) e del bisogno di investire in tecnologie di supporto (46,9%). Inoltre, per il 44% dei rispondenti, occorre incrementare la propria visibilità.
Tuttavia, come ricorda Tom Thompson, fondatore e responsabile aziendale Last Mile Delivery di Ford Motor Company, questo si scontra con il bisogno di efficienza, sostenibilità e vivibilità dei centri urbani:
“Quando si parla delle città, le lamentele vertono sempre su argomenti quali emissioni, congestione e sicurezza sulle strade"

Ebbene, secondo i risultati del report, i van elettrici offrono una somma di benefici sotto tutti questi aspetti e non per nulla sono già in vantaggio rispetto alle controparti a propulsione convenzionale nei sondaggi sulle intenzioni di acquisto dei prossimi due anni con il 54,3% contro il 40%.
Il passaggio ai veicoli elettrici è guidato in primo luogo dalla necessità di ridurre le emissioni,
ma ci sono guadagni economici e operativi significativi: il 63,9% degli interpellati si aspetta infatti costi operativi inferiori e il 41,7% un più agevole accesso ai luoghi di consegna, senza limitazioni al traffico che invece colpiscono sempre di più i veicoli a motore endotermico.
Tra le note critiche ci sono invece i costi per le infrastrutture di ricarica che per il 61,1% richiedono investimenti importanti e dovrebbero essere meglio sostenuti dall'offerta pubblica sia a livello di stazioni sia di tariffe agevolate.
Il ruolo della digitalizzazione
Le tecnologie per la gestione delle flotte e dei servizi sono dunque una volta di più fondamentali per riuscire a rendere l'ecosistema urbano davvero funzionale: accanto al proliferare di mezzi più piccoli e meglio adatti alle consegne al dettaglio, come quadricicli e cargo-bike elettriche, ci sono infatti app e servizi di fleet managing.
Si prevede però anche un aumento degli hub logistici vicino ai centri urbani e di punti di ritiro/consegna dei pacchi. Quindi, che l'home delivery possa essere gradualmente contenuto e bilanciato da un maggior ricorso al ritiro in punti comuni da effettuarsi in occasione dei altri spostamenti.

Anche i veicoli connessi diventeranno fondamentali per la logistica urbana per l'89% del campione interpellato: i professionisti della logistica si aspettano che lo sviluppo di una città intelligente sia trasformativo, anche se richiederà investimenti.
Le tecnologie più importanti saranno secondo il 52,5% quelle per l'ottimizzazione del percorso, secondo il 50,6% quelle per l'analisi dei big data/analytics e per il 42% quelle per i sistemi di trasporto intelligenti. Secondo il 44% le amministrazioni dovranno impegnarsi per le infrastrutture che redano il traffico intelligente e occorrerà una condivisione aperta dei dati e di più partner per massimizzare guadagni e risultati.