La Commissione Europea ha deciso che non vieterà la vendita di camion alimentati da motori a combustione interna - sia diesel che metano - prima del 2040. L'informazione, anticipata durante i primi giorni di febbraio, è stata ufficializzata.

Il piano di Bruxelles è semplice; tre date per altrettanti obiettivi di riduzione di emissioni con i bus urbani, però, che dovranno diventare 100% elettrici già entro il 2030. La richiesta di "velocizzare" la procedura era stata portata avanti da quattro Paesi europei, che avevano inviato una lettera formale all'UE.

La divisione per fasce

Secondo alcuni studi effettuati, la Commissione Europea ha stimato che, attualmente, camion e bus siano responsabili di circa il 6% delle emissioni totali di gas serra nell'atmosfera.

Per ridurre questa percentuale entro il 2050, il nuovo Green Deal messo a punto propone l'introduzione di alcune fasce di riduzione graduale dedicate a camion e bus, quest'ultimi tutti a eccezione di quelli urbani. Nel dettaglio:

  • Riduzione delle emissioni del 45% dal 2030;
  • Riduzione delle emissioni del 65% dal 2035;
  • Riduzione delle emissioni del 90% dal 2040.

Diversa questione, invece, per quanto riguarda i bus urbani, quindi dedicati al Trasporto Pubblico Locale, che invece, e sempre secondo le ultime indicazioni rilasciate dalla Commissione, dovranno anticipare questi obiettivi e diventare 100% elettrici già a partire dal 2030. Informazioni ancora più dettagliate saranno divulgate entro il 2026, anno entro il quale saranno definiti anche i diversi parametri di ogni fascia.

La richiesta dei quattro Paesi

L'idea di definire con maggior precisione una data di possibile stop alla vendita di veicoli commerciali pesanti alimentati a gasolio e a metano girava nell'aria degli uffici della Commissione Europea già da diverso tempo.

Una situazione complicata e appesantita nel corso delle ultime settimane di gennaio da quattro Paesi europei - Belgio, Danimarca, Lussemburgo e Paesi Bassi - che avevano inviato all'EU una lettera congiunta firmata, con una richiesta formale di definire questi obiettivi nel breve periodo, in modo da potersi, eventualmente, adeguare per tempo.

Volvo Trucks FH a gas naturale liquefatto

Il nuovo Volvo Trucks FH a gas naturale liquefatto

Le reazioni del settore

A seguito della definizione delle tre fasce entro il 2040, diversi organi del settore dei trasporti hanno espresso pareri sulla notizia. 

Il Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, Paolo A. Starace, ha commentato la nuova proposta presentata da Bruxelles annunciando che le Case di veicoli commerciali sono già pronte a questa transizione e che già oggi si stanno impegnano quotidianamente per assicurare l'obiettivo di riduzione del 15% entro il 2025 già in vigore (rispetto ai valori emessi nel 2019).

Proprio per questo, secondo il Presidente e l'Unrae, sarebbe un errore abbandonare la tecnologia Euro 6/VI già in vigore per concentrare risorse economiche sul passaggio alla futura tecnologia Euro 7/VII:

“Alla luce di quanto detto, consideriamo quindi un errore strategico l’abbandono della tecnologia del motore endotermico di ultima generazione Euro 6/VI, che, grazie alla ricerca e sviluppo, fornisce in prospettiva promettenti livelli di abbattimento delle emissioni."

"Incoerente poi, richiedere ulteriori investimenti a favore delle motorizzazioni Euro 7, costringendo i Costruttori a investire in una tecnologia che sarà nel prossimo futuro in gran parte rimpiazzata, distraendo risorse ingenti dallo sviluppo delle altre soluzioni”.

Il vice presidente di Federauto Trucks&Van, Massimo Artusi, ha commentato la nuova proposta della Commissione Europea ricordando prima di tutto la situazione del caro carburanti, a cui le aziende stanno già fronteggiando da oltre un anno con aiuti non sufficienti e annunciando che, nel prossimo periodo, diventerà urgente lavorare sulla macchina ministeriale, per far si che le proposte portate in campo da Bruxelles possano diventare di rapida attuazione nei tempi previsti.

"Abbiamo preso atto della comprensione dei problemi del settore e della disponibilità ad affrontarli e a risolverli manifestata a più riprese dal Governo, compresa l’ultima assemblea di Conftrasporto, negli interventi del ministro Salvini e del vice ministro Rixi, e ci rendiamo anche conto che l’accavallarsi dei problemi e l’urgenza dei tempi che questi pongono hanno bisogno di una struttura adeguatamente rafforzata per risposte più tempestive."

"Tuttavia, va evidenziata che manca ancora continuità nel sostegno agli investimenti, non essendo ancora stato emanato il decreto ministeriale per l’erogazione dei 25 milioni di incentivi del Fondo investimenti autotrasporto 2022."

Gli Iveco S-Way LNG di Smet

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