Il settore dei trasporti si prepara ad affrontare un 2023 ricco di sfide, non soltanto economiche. E' questo quanto emerso mercoledì 25 gennaio a Roma, nel corso del primo convegno del nuovo anno organizzato da Conftrasporto e Confcommercio, dal titolo Le sfide per la crescita. Il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte.
Il quadro generale che è si è delineato durante la conferenza non è del tutto allarmante, ma nemmeno completamente roseo, con una situazione del trasporto su gomma e, più in generale, della logistica in una condizione non del tutto stabile. Ecco quali sono stati i temi affrontati per il settore dell'autotrasporto e cosa gli operatori dovrebbero monitorare nei prossimi mesi.
La questione dei trafori e dei valichi
Il primo argomento del convegno è stato quello dei trafori e dei valichi alpini. Una questione molto importante perché, secondo le stime redatte da Conftrasporto, ogni anno per esempio attraverso il valico del Brennero transitano merci per circa 160 miliardi di euro, pari a un terzo di tutto l’interscambio commerciale del Paese che passa attraverso i varchi alpini.
Da questo punto di vista, è apparso ben chiaro come i pesanti divieti di transito imposti dall'Austria negli orari notturni o in alcune giornate non giochino a favore non solo del settore ma di tutta l'economia italiana. Un problema amplificato dal fatto che anche i camion di ultima generazione, omologati quindi Euro 6, devono sottostare a tali regole. Si tratta di circa 900 mila veicoli secondo le stime dell'Organo, che vengono spesso bloccati per ore o giorni.

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Ma non è tutto, perché a questo si aggiungono anche le chiusure per ordinaria e straordinaria manutenzione delle infrastrutture, come quelle previste al Traforo del Monte Bianco e di cui abbiamo già parlato in un articolo dedicato su Motor1.com.
Ma come aggirare queste difficolta? Una soluzione, secondo Conftrasporto, potrebbe essere quella del trasporto multimodale, spostando quindi parte dei veicoli commerciali su treni dedicati ad attraversare i confini. Si tratta di un'idea in campo da anni ma ancora difficilmente attuabile, a causa dei naturali problemi geografici delle linee ferroviarie di confine (elevata pendenza) e dei lunghi tempi di attesa per sbrigare tutte le pratiche di salita e discesa.
Come dovrebbe muoversi l'Italia quindi? Sempre secondo Conftrasporto, il Governo dovrebbe impegnarsi per porre fine alla politica unilaterale di regolazione dei traffici da parte dell’Austria lungo l’asse del Brennero, ripristinando quindi il principio europeo della Libertà di circolazione delle merci all’interno del territorio dell’Unione, cioè gli articoli da 26 a 37 del TFUE, Il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea del 1957.
Tra crisi energetica e aumento dei costi
Il secondo tema riguardante esclusivamente il trasporto su gomma affrontato da Conftrasporto nel corso del convegno è stato quello della crisi energetica e dell'aumento di tutti i costi del settore.
Di nuovo, secondo le stime dell'Associazione, se già in condizioni di normale operatività prima di questo periodo il 30% dei costi aziendali era destinato all'acquisto di carburanti, oggi l’incremento dei prezzi del gasolio e del metano ha generato un ulteriore sensibile aumento delle spese che le imprese sono chiamate a sostenere.

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Dai dati raccolti è emerso tuttavia come, nonostante questa condizione difficile, il metano si confermi ancora importante dal punto di vista del trasporto pesante, permettendo di ridurre a "soli" 6.000 euro l'aumento annuale di spese, rispetto ai 10.000 euro previsti per un corrispettivo veicolo commerciale pesante alimentato a gasolio (sempre secondo le stime dell'Associazione).
Parlando invece dei furgoni di piccole e medie dimensioni, l'aumento dovrebbe aggirarsi intorno alla cifra di 1.500 euro. Si tratta di costi che potrebbero essere ridotti trasferendo, ancora una volta, parte delle merci su ferro invece che su gomma, operando un tipo di trasporto multimodale che si cerca di attivare da anni ma con scarsi risultati, il cosiddetto Ferrobonus, come già anticipato dall'ultimo intervento dell'ex Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini.
L'aumento del numero di aziende estere
Nel corso del primo convegno annuale di Conftrasporto, si è poi affrontato il tema delle aziende di trasporto operanti in Italia, sia per import/export che esclusivamente sul territorio interno.
Secondo le stime dell'Associazione, se le imprese italiane, quindi con sede legale nella Penisola, nel 2005 erano responsabili del 35% dei trasporti, nel 2021 si sono fermate al 12%, registrando un crollo di oltre il 60% rispetto al passato.
Allo stesso tempo invece, sempre secondo i dati forniti dall'Associazione, le imprese estere sono passate dal coprire il 13,8% dei traffici totali in entrata al 57,3%, con un incremento registrato di oltre il 350%.
Ma come cambiare questa "abitudine"? Secondo Conftrasporto bisognerebbe prevedere, prima di tutto, un piano d’azione ben preciso per contrastare la carenza di autisti, altro tema che abbiamo già affrontato su queste pagine in passato, attraverso la riduzione del cuneo fiscale per tutto il settore e attraverso l’allentamento di alcuni requisiti che limitano l’accesso all'attività di trasporto, per esempio per i più giovani.
Un argomento portato sul tavolo dal viceministro Edoardo Rixi sempre nella giornata del 25 gennaio, che ha confermato che il governo sta lavorando per abbassare la soglia minima di ottenimento del CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) a 19 anni.

Volvo FM
Il nuovo contratto di logistica
Infine, un ultimo tema affrontato è stato quello del nuovo contratto di logistica, entrato ufficialmente all'interno del Codice Civile italiano con la revisione dell'articolo 1667 bis, che recita:
"Se l’appalto ha per oggetto, congiuntamente, la prestazione di due o più servizi di logistica relativi alle attività di ricezione, trasformazione, deposito, custodia, spedizione, trasferimento e distribuzione di beni di un altro soggetto, alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro si applicano le norme relative al contratto di trasporto, in quanto compatibili."
Si tratta di una svolta storica all'interno della legislazione del settore dei trasporti.