La strada verso l’elettrico è tracciata anche nel settore dei trasporti. Come le auto private, anche i veicoli commerciali e i camion avranno un futuro a emissioni zero, ma le questioni (ancora) aperte restano tante, forse troppe.

Ad inizio 2022 la divisione Veicoli Commerciali di Acea (l’associazione dei costruttori europei) chiedeva di tradurre in realtà le tante promesse di impegno fatte dalla politica europea. Alla fine di questo anno (e a 12 anni di distanza dall’addio ai motori termici in Europa) com’è la situazione?

Le problematiche

Non molto diversa, almeno stando alle riflessioni dello studio elaborato da McKinsey, la multinazionale di consulenza strategica con sede a New York. Nel report “Preparing the world for zero-emission trucks” si parla dei tanti temi ancora irrisolti riguardo ai camion elettrici o a idrogeno (sia con motori termici che con tecnologia fuel cell).

Lo studio parte da alcune considerazioni essenziali parlando dei costi di mantenimento di questi veicoli che, in futuro, dovranno essere necessariamente più bassi per essere realmente competitivi nei confronti dei rivali diesel.

Volvo FH, FM e FMX elettrici

Volvo Trucks FH, FM ed FMX elettrici

A tal proposito, McKinsey ritiene che il costo delle batterie debba scendere ulteriormente e che le Case debbano fare di più per migliorare la tecnologia riducendo il peso complessivo dei veicoli e le tempistiche di ricarica, a vantaggio di migliori prestazioni in termini di autonomia e capacità di carico.

È chiaro anche che, sia i veicoli BEV che i FCEV, richiedono un’infrastruttura di ricarica specifica. In particolare, vista la maggiore capacità delle batterie rispetto alle auto, i mezzi elettrici necessitano di colonnine ad hoc con potenza molto superiore (ed energia ricavata da fonti rinnovabili, ovviamente). A dimostrarlo è il Tesla Semi, il camion elettrico di Elon Musk che durante i test è stato ricaricato con Megacharger da 1 MW di capacità.

Come prepararsi al futuro

Per dare una forte spinta alla transizione all’elettrico, secondo lo studio sarà necessario un profondo cambiamento nelle operazioni delle Case.

Ad esempio, viene suggerito di ricorrere sempre di più allo strumento del leasing, con una formula che comprenda non solo il possesso e la manutenzione del veicolo, ma anche l’accesso a tariffa agevolata alle infrastrutture di ricarica. Inoltre, per ridurre i rischi finanziari sarà necessario creare alleanze e partnership tra costruttori per sviluppare alcune componenti essenziali come le batterie.

Evento Tesla Semi Delivery (1 dicembre 2022)

La consegna del primo Tesla Semi

70 modelli camion elettrici entro il 2040

Se le sfide citate in precedenza verranno superate e se i brand sapranno reinventarsi anche nella progettazione e nel rapporto col cliente, allora le previsioni saranno positive. Nello specifico, McKinsey crede che nel mercato globale ci saranno più di 70 modelli a emissioni zero in arrivo entro il 2040 che competeranno contro almeno 130 camion diesel.

Ad aiutare la diffusione di questi veicoli dovrebbe essere anche la riduzione dei costi di mantenimento che, secondo gli autori dello studio, calerà del 10% entro il decennio. In sostanza, nel 2035 la maggioranza dei camion venduti in Cina, Unione Europea e Stati Uniti sarà elettrica.

12 gigafactory entro il 2030

Parlando di investimenti, per soddisfare la richiesta di batterie saranno necessarie almeno 12 nuove gigafactory entro il 2030. Inoltre, la maggiore diffusione di questi veicoli porterà ad aumento del 6% nella richiesta globale di elettricità e allo stanziamento di 450 miliardi di dollari in infrastrutture entro il 2040.

Ora la palla torna in mano alla politica, che ha sempre meno tempo per passare dalle parole ai fatti.