La notizia arriva dal sito Elektrek.co.uk, che ha riportato una dichiarazione dello stesso Elon Musk secondo cui uno dei prototipi del camion elettrico Tesla Semi avrebbe completato un ciclo di test percorrendo 500 miglia, pari a 800 km, a pieno carico con una ricarica sola.
Si tratta di un risultato notevole ma in qualche modo "dovuto" visto che il CEO di Tesla ha puntato proprio sul dato dichiarato di percorrenza per affermare la sua avanguardia anche nel settore del trasporto pesante a zero emissioni, ma che come per le auto, riuscire a rispettare le attese alla prova dei fatti è sempre un punto critico.
In dirittura d'arrivo
Tesla Semi, camion di classe 8 completamente elettrico, è stato presentato nel 2017 con l'intenzione iniziale di metterlo in produzione entro due anni, proposito poi rivisto con posticipi arrivati fino ad oggi. Ora il mezzo è in produzione e le prime consegne sono previste proprio per questa fine 2022.
Il dato delle 500 miglia con una ricarica, che ancora oggi lo metterebbe nettamente ai vertici del settore (800 km sono l'obiettivo dei prototipi a idrogeno, mentre i full electric puntano ai 500 come "lunga percorrenza") apparivano ancora più fantascientifici all'epoca, specie per un modello da 36 tonnellate.

Da allora, sottolinea anche Elektrek, diversi altri produttori hanno bruciato sul tempo Tesla lanciando sul mercato i loro pesanti elettrici, iniziando dalla stessa Mercedes-Benz Trucks per proseguire con Volvo VNR, Freightliner eCascadia (che apparitene sempre a Daimler Truck come la divisione pesanti di Mercedes) e Nikola Tre, ma al momento siamo nell'ordine dei 300 km o poco più con una ricarica e soltanto la Stella con il suo eActros LongHaul ne dichiara 500.

Ottenere una "reale" autonomia di 500 miglia, 800 km, con una carica completa servirà a dimostrare in modo un po' più convincente la validità e la praticità dei camion elettrici e la loro capacità di coprire, in futuro, tutte le reali esigenze del trasporto pesante anche sul lungo raggio.
L'autonomia consente di attrezzare i punti di ricarica direttamente presso i propri hub logistici, senza doversi preoccupare troppo della presenza di colonnine lungo le tratte, ma sempre molto in teoria.