Nemmeno il tempo di chiudere la rassegna Ecomondo, dove ha presentato gli allestimenti per la raccolta rifiuti dei van elettrici Maxus e Wuzheng, e il Gruppo Koelliker annuncia un nuovo accordo che rimpolpa il suo portafogli odi marchi e prodotti nel prolifico settore della logistica dell'ultimo miglio.
Si tratta di una collaborazione con EVUM Motors, azienda tedesca specializzata nel settore elettrico, per distribuire in Italia dall'inizio del prossimo anno i piccoli veicoli tuttofare a zero emissioni aCar, specifici per la clientela professionale.
Quattro allestimenti
La gamma di aCar, che si annuncia come il primo veicolo commerciale 4x4 elettrico sul mercato europeo è composta da quattro differenti configurazioni: telaio cabinato, pick-up, pick-up con cassone ribaltabile e cargo box, tutte predisposte per essere dotate di ulteriori attrezzature o per trasformazioni successive.
La caratteristica saliente di aCar è appunto la trazione integrale, di serie per tutte le varianti, che consente il suo impiego anche in ambito agricolo e forestale, nella cantieristica e anche per attività di protezione civile e micro-mobilità nelle località di montagna.
EVUM Motors produce i veicoli nel suo stabilimento di Bayerbach, nella Bassa Baviera, dal 2020. Sono disponibili tre diversi pack pacchi batterie che consentono autonomie fino a 200 km mentre la capacità di carico arriva a 1.100 kg.
Koelliker ha specificatamente scelto questo veicolo per offrire qualcosa di particolare e inedito in un settore che promette di farsi sempre più affollato negli anni a venire, come ha sottolineato Marco Saltalamacchia, Executive Vice President & CEO dell'azienda milanese:
“Ancora una volta precorriamo i tempi rendendo disponibile sul mercato italiano un vero e proprio ‘unicum’ con aCar, un eLCV a quattro ruote motrici che ci ha colpiti per la versatilità e le sue qualità. Prodotto in Germania con il contributo dei migliori player dell’indotto europeo, raggiunge due obiettivi importanti: alti standard e una filiera corta che incide favorevolmente sull’impronta di carbonio del costruttore”.