Fra le questioni più urgenti che Matteo Salvini, nuovo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, si troverà ad affrontare, vi sono senza dubbio tutte le problematiche legate al mondo dell'autotrasporto. Un settore che abbiamo visto spesso in agitazione, sopratutto perché le varie crisi che si sono succedute nel nostro Paese (pandemia ed effetti della guerra su tutte) lo hanno messo praticamente in ginocchio.
La ricorrente minaccia di fermi dati i costi eccessivi per sostenere le attività, negli ultimi mesi è stata messa da parte da un sorta di tregua virtuale che sindacati e associazioni di categoria hanno "firmato" con il Governo uscente durante la campagna elettorale; visto che da li a poco sarebbero cambiati gli interlocutori. Ma presto i nodi torneranno al pettine.
Tregua finita, si parte dal caro carburanti
La prima grande questione riguarda il caro carburanti gasolio e GNL (gas naturale liquefatto) su tutti. Attualmente, fra le iniziative di Draghi c’è stata e c'è tuttora, per tutti, lo sconto delle accise alla pompa, in vigore fino al 18 novembre 2022.
Un provvedimento che però non è cumulabile con il rimborso che, normalmente, le imprese di trasporto (veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate con motori Euro V ed Euro VI), possono richiedere ogni tre mesi, visto che la riduzione che ne risulterebbe violerebbe le disposizioni della normativa UE.
Pensare ad alternative, chi accontentare?
Una situazione che, a conti fatti, penalizza i trasportatori perché lo sconto generale alla pompa è inferiore a quello che potrebbero avere per "legge". Il Governo entrante si troverà quindi ad affrontare il dilemma: continuare a contenere il prezzi per tutti penalizzando i trasportatori oppure ripristinare le accise facendo salire di nuovo i costi per i "privati", ma favorendo le imprese di trasporto. Molto dipenderà anche dall’andamento dei prezzi del greggio.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di concedere un credito d’imposta, basato in questo caso non sui costi, ma sui consumi. Il provvedimento è già in vigore attualmente e non è detto che l’UE ce lo conceda anche per un secondo anno consecutivo. Tutti questi discorsi valgono anche per il GNL, i cui costi restano ancora proibitivi, nonostante il prezzo stia lentamente calando.
Caro pedaggi e professione
Altro probabile nodo per il "pettine" del Ministro potrebbero essere i pedaggi autostradali. Gli aumenti sono sospesi da gennaio 2020 (per effetto della pandemia) e dunque le concessionarie, molto probabilmente presto chiederanno di introdurre qualche adeguamento tariffario. Passando alle questioni più pratiche e strettamente riguardanti l'esercizio la professione ci sono da ridefinire i rapporti tra autotrasportatori e committenti riguardo le tabelle dei costi chilometrici.
Sempre fra le questioni che ricadono più direttamente sul lavoro quotidiano vi sono: applicazione del pacchetto mobilità, la ridefinizione dell’erogazione di ferrobonus e marebonus, il ricambio del parco circolante e l'introduzione di sanzioni sul ritardo del pagamento fatture. Come parte delle richieste, qui sintetizzate, da Conftrasporto-Confcommercio che chiede anche di reinserire nel nome del ministero la parola "Trasporti".
Ecco il decalogo di Conftrasporto
- Costi minimi e tempi di pagamento certi - Il settore richiede di definire l’obbligatorietà dei costi minimi di sicurezza che diano garanzia dei giusti compensi, e regolamentare i tempi di pagamento oltre che le soste improduttive.
- Libera circolazione - Principio da difendere anche sede europea per tutelare i trasportatori dalle limitazioni considerate troppo arbitrarie come quelle del transito sull’asse del Brennero.
- Divieto di scarico agli autisti - Si richiede che carico e scarico dei veicoli industriali non sia più operabile dall'autista, ma soltanto da personale preposto degli hub, salvo i casi particolari in cui l'autista abbia una specifica qualifica e competenza e il suo apporto sia necessario.
- Fit For 55 - Pur confermando la volontà di adeguarsi agli obiettivi di sostenibilità, il settore chiede tempistiche e sostegni adeguati a rendere affrontabile transizione energetica. Dunque, respinge l'ipotesi di revisione della direttiva sulla tassazione sui prodotti energetici e l’eliminazione del meccanismo di rimborso parziale su cui, sottolinea, le accise in Italia sono le più elevate. Si oppone anche all’eliminazione delle esenzioni per il gas naturale e all’estensione del sistema ETS all'autotrasporto che causerebbe nuovi rincari. Positivo il parere sul finanziamento per il rinnovo dei mezzi che legittimi la misura dell'accesso al mercato soltanto per chi ha mezzi Euro VI o ecologici.
- Indennità di trasferta - Si richiede l'incremento di questo contributo esente da tassazione per i conducenti, anche per rimediare al problema della carenza di autisti. Altre misure caldeggiate per favorire l'occupazione sono l'abbassamento dell’età minima a 18 anni e un salario di ingresso reso adeguato agevolando la parte contributiva e fiscale.
- Revisione dei divieti di circolazione - Calendario e riduzione delle giornate di divieto che creano ritardi nella distribuzione delle merci al dettaglio.
- Motorizzazioni civili - Si chiede che l'organico sia ampliato con personale qualificato, magari privatizzando nel contempo alcune funzioni, e che siano ricostituiti i Centri di revisione Mobili in prossimità dei confini nazionali e dei porti.
- Authority per i Trasporti - giudicata poco influente in rapporto ai costi, si chiede che sia ridefinita nei compiti e nei poteri per farsi garante del rispetto delle regole.
- Trasporti eccezionali - Criteri e adempimenti burocratici vanno rivisti rendendo l'iter più snello.
- Trasporto rifiuti - Verifica con fase sperimentale del novo sistema di tracciatura sulla app R.E.N.T.R.I. onde evitare inconvenienti del precedente sistema Sistri, rivelatosi oneroso e inefficace.