Si parla tanto, forse un po’ troppo di mobilità elettrica, elettrificazione e transizione ecologica. Ma cosa significano nella realtà questi termini sopratutto nelle applicazioni professionali nel trasporto merci? Sicuramente un cambio radicale di approccio al lavoro e alla sua organizzazione oltre che un cambio di mentalità.
Un po’ quello che ha deciso di fare Volta Trucks la start up svedese che già da due anni ha iniziato un percorso per la realizzazione e commercializzazione di veicoli elettrici per il trasporto merci basato su una precisa visione di come dovrebbe essere approcciato il futuro di questa attività.
La strategia di Volta Trucks
Abbiamo incontrato allo IAA Transportation 2022 di Hannover il CEO di Volta Trucks Essa Al-Saleh e ci siamo fatti raccontare un po’ di questa strategia.
Volta Trucks è diventata ormai uno dei player più interessanti nel panorama dei veicoli commerciali elettrici. Partendo da zero, qual è la vision che via ha guidato?
"Vi sono diversi problemi per cosi dire ambientali che riguardano i veicoli commerciali e che si devono risolvere. Il primo ovviamente è quello della sostenibilità, visto che questi emettono, nel mondo, di circa il 5% del totale delle emissioni inquinanti. Il secondo è quello della sicurezza, sopratutto nelle grandi città, dove i veicoli commerciali rappresentano circa il 4% del circolante, ma sono responsabili di circa l’8% di incidenti con pedoni e biciclette. Il terzo problema è la scarsità di autisti. Volta Trucks ha pensati di trovare delle soluzioni a questi problemi attraverso un prodotto diverso che noi definiamo "superiore", concepito dall’inizio per essere elettrico, per essere sicuro data la grande visibilità dall'interno e per ridisegnare il concetto di ultimo miglio".
Solo un prodotto vincente?
Il prodotto, però, potrebbe non essere sufficiente per “convincere” la clientela.
"Esatto, ed è per questo che accanto al Volta Zero, costruito sfruttando economia di scale e quindi a un prezzo contenuto, ci proponiamo di offre anche una serie di servizi ad hoc in modo da accompagnare la clientela nel passaggio dal diesel all’elettrico, soprattutto assistenza tecnica e servizi finanziari il famoso Truck as a Service".
Abbiamo parlato di consegne in città, ma allora perché puntare su veicoli "medi" anziché sul trasporto leggero, magari su mid o small van? Se non sbaglio il Volta Zero è un camion da 16 tonnellate.
"Abbiamo in programma di realizzare 4 veicoli da 7,5, 12, 16 e 18 t. Tutti questi sono stati disegnati per la logistica delle città. Crediamo che questo tipo di attività, ovviamente con l’esplosione dell’e-commerce sia il campo di "battaglia" principale dove si combatterà la sfida dell’elettrificazione. Nella nostra visione del problema crediamo che continuare a congestionare l’ultimo miglio con tanto piccoli veicoli non sia una soluzione sostenibile. L’utilizzo di truck "medi", invece, ci permetterà di ripensare questo tipo di logistica eliminando di fatto il cosiddetto ultimo miglio sostituendolo con l’ultimo metro coperto da sistemi di trasporto diversi dal furgone classico (es. cargo bike)".
Infrastrutture e piccole aziende, i problemi dell'Italia
Una prospettiva molto bella e sicuramente funzionale che si scontra però con un altro problema, che stavolta indichiamo noi, quello delle infrastrutture di ricarica.
"È vero questo è un altro problema che stiamo cercando di affrontare attraverso un team dedicato di esperti inseriti nel programma di Truck as a Service e che in ogni singolo Paese studieranno le migliori soluzioni per lo sviluppo della rete di ricarica a vantaggio dei clienti, sia dal punto d vista del software sia dell’hardware. I nostri esperti studieranno le diverse regolamentazioni in ogni singola nazione e aurano la possibilità di stipulare accordi con i fornitori di energia elettrica. L’obiettivo è quello di offrire la migliore soluzione per ricaricare in deposito. Così è possibile anche utilizzare quantità di potenza limitata a 22 kW, visto che la ricarica avvine la notte dopo aver effettuato tutti i servizi".
Se ho ben capito tutto ruota intorno a soluzioni dedicate per aziende e flotte. Ma in italia il mondo del trasporto, anche in conto terzi, è fatto soprattutto di piccole realtà. Come si adatta il vostro modello di business a questi casi?
"Questa è una buona domanda. È vero che il mondo della logistica è frammentato. ma è anche vero che molte di queste piccole aziende lavorano a loro vota, per grandi player che “comprano”, da loro trasporto. La committenza preme poi per trasporti sempre più puliti. L’esempio è DB Shenker che ha prenotato quasi 1.500 Volta Zero per soddisfare propio queste richiesta di "Green". Così anche le piccole aziende devono necessariamente cambiare approccio pena il rischio di perdere contratti con i player più grandi. Le soluzioni ci sono anche per loro, e forse è arrivato veramente il momento di pensare in maniera diversa alla distribuzione urbana".