La guerra tra Russia e Ucraina continua a fare vittime anche nel mondo industriale, causando la sospensione e la cancellazione di un crescente numero di gli accordi di collaborazione e delle attività che molti costruttori non soltanto europei hanno avviato nell'area ex-sovietica.
A questo proposito arriva oggi la conferma che anche il costruttore italiano di camion e autobus Iveco Group ha deciso di uscire dalla joint venture AMT per l’assemblaggio di autocarri con un partner russo.
Addio alla joint venture
Dopo che a inizio anno l’amministratore delegato del Gruppo Gerrit Marx aveva iniziato a valutare se porre fine a questa partnership e aveva, nel frattempo sospeso la sua partecipazione nelle attività della joint venture, oggi è arrivata la conferma dallo stesso Marx durante una presentazione aziendale a Torino:
"La decisione è stata presa, abbiamo trasferito la nostra partecipazione al nostro (ex) partner locale, siamo fuori".
Iveco ha dunque ceduto il 33% della sua partecipazione nella joint venture AMT, costituita nel 1994, che avrebbe prodotto tra i 600 e i 700 camion nel corso dell’anno. "Dopo anni di cooperazione, il trasferimento richiederà del tempo", ha poi concluso Marx che, alla domanda sui termini finanziari della transazione, ha risposto: "Non è una questione di finanza qui".
Nuove prospettive
Oltre ad aver chiuso la joint venture AMT, Iveco Group ha anche annunciato di aver avviato una collaborazione con HTWO di Hyundai Motor per equipaggiare i suoi futuri autobus a idrogeno in Europa con le fuel cell a combustibile progettate dal marchio della Casa sudcoreano.

L’obiettivo è quello di produrre oltre 3.000 autobus a emissioni zero nei prossimi anni, a partire dal 2023, nel suo stabilimento nella città di Foggia, nel sud Italia. A questo si aggiunge anche la firma ad un memorandum d'intesa con Via, la società di mobilità condivisa con sede negli Stati Uniti, per una possibile futura cooperazione nel trasporto pubblico e nei servizi digitali per gli autobus.