Il trend negativo iniziato nel 2021 con problemi legati più alle consegne che agli ordini a causa della crisi di componenti e materie prime sembra aver invertito leggermente la tendenza lo scorso maggio, quando il settore dei pesanti, trainato ancora in gran parte dalla fascia oltre le 16 tonnellate, ha ritrovato il segno "+".
A giugno, analogamente, le consegne si sono confermate positive, anche se non più in doppia cifra e ancor troppo debolmente per recuperare il passivo accumulato nei primi mesi.
I dati
La consueta elaborazione UNRAE dei dati forniti dal MIMS parla nuovamente di oltre 2.400 immatricolazioni, 2.410 in questo caso, quasi allineate alle 2.435 le unità immatricolate a maggio, il 5,7% in più rispetto alle poco meno di 2.300 dello scorso anno. Il primo semestre chiude così a meno di 13.400 euro contro le 13.930 del 2021, ridimensionando il passivo dal -5,3% di maggio al -4% ma restando in difetto.
Se la categoria "over 16 t" resta la più significativa in termini di volumi, con circa 200 unità e il +10,2%, va sottolineato che questo mese anche la fascia da 3,5 a 6 tonnellate ha performato bene, toccando quota 100 unità contro 78. Vanifica in parte il risultato il passivo della categoria intermedia, tra 6 e 16 t, dove si registrano quasi 100 unità in meno e -22.
MTT | GIUGNO 2021 | GIUGNO 2022 | VARIAZIONE % |
> 3,5 t | 2.279 | 2.410 | +5,7 |
da 3,51 a 6 t | 78 | 100 | +28,2 |
da 6,01 a 15,99 t | 399 | 310 | -22,3 |
=> 16 t | 1.802 | 2.000 | +10,2 |
Scenario stravolto
Nella nota che accompagna l'analisi dei dati l'UNRAE conferma il momento di difficoltà dovuto a crisi produttiva e aumento dei costi, citando un dato significativo il crollo del 45% delle vendite di veicoli a gas naturale liquefatto (LNG) reso improvvisamente meno allettante dalla crescita dei costi che allunga i tempi di ammortamento degli investimenti creando forte incertezza anche alle aziende impegnate verso scelte sostenibili.

Disincentivare gli ante Euro V
L’UNRAE torna sul tema del ricambio, che favorirebbe sia il miglioramento della media delle emissioni sia il livello di sicurezza sulle strade, sottolineando che l'aggiornamento del parco circolante continua a essere troppo lento in rapporto aglio obiettivi e indietro sulla media europea e ritornando sulla richiesta di passare dall'incentivo per i mezzi nuovi al disincentivo all'uso di quelli più vecchi. Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, ha così ribadito il concetto nel commento in calce alla nota:
“A questo punto, appare evidente che gli stimoli alla domanda risultino efficaci solamente per quelle imprese di autotrasporto che già oggi investono in nuove tecnologie e che gli
incentivi non contribuiscono alla sostituzione di mezzi ante Euro V a favore di veicoli di ultima generazione. Pertanto chiediamo al Governo misure coerenti con gli obiettivi di transizione ecologica, che portino a vietare la circolazione di mezzi altamente inquinanti e poco sicuri, in linea con quanto già previsto dal DL Infrastrutture per il settore degli autobus adibiti al TPL".