Ecobonus ai Furgoni sì o no. Questa sempre essere la questione principale del dibattimento che riguarda l’erogazione degli incentivi auto già deciso dal governo nel Decreto Energia e che ammonta a circa 600 milioni.

Inizialmente il Ministero dello Sviluppo Economico aveva deciso di escludere dal provvedimento le persone giuridiche, quindi di fatto sarebbero rimasti furi tutti i professionisti artigiani o commercianti che utilizzano l’auto o, nel nostro caso, un furgone sotto le 3,5 t di MTT per il loro lavoro.

Non solo aziende di trasporto

Quindi non solo trasportatori di professione, ma anche negozianti o artigiani che si servono di un veicolo commerciale come strumento per le loro attività. Uno spiraglio sull’inserimento di questi soggetti nel provvediamento, però, sembra essere arrivato nei giorni scorsi dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini che è si assolutamente convinto che gli ecobonus debbano riguardare anche i veicoli commerciali

In attesa del DPCM attuativo che dovrebbe stabilire le regole per la ripartizione di questi ulteriori fondi, arrivano le pressioni da parte delle associazioni di categoria perché il provvedimento preveda l’inclusione anche dei furgoni.

Il "push" di Federauto

Fra le voci più autorevoli, quella di Massimo Artusi, rappresentate di Federauto (l’associazione dei Concessionari Auto) per il settore Trucks e Van, che dichiara: 

"Il nuovo Ecobonus previsto dal decreto Energia non potrà prescindere dalla centralità strategica dei veicoli commerciali leggeri e medi che operano nelle città e nelle aree metropolitane italiane e che per oltre la metà appartengono a una categoria inferiore a Euro 5". 

Secondo Artusi il provvedimento darebbe un ampio sostegno alla filiera della logistica di distribuzione al dettaglio che tornerebbe utile soprattutto in questa fase di grande espansione delle attività dell’e-commerce.

"Bastano" 200 milioni in tre anni

Per il Vicepresidente di Federauto basterebbero 180-200 milioni di euro per i prossimi tre anni per sostenere gli esercenti in conto proprio e le imprese in conto terzi e consentire loro di rinnovare il proprio parco veicoli.

In questo modo si darebbe continuità all’effetto positivo prodotto per i veicoli commerciali leggeri dall’Ecobonus varato dal Governo nel 2021, il quale ha iniziato un processo virtuoso di rinnovamento e modernizzazione tecnologica (e quindi ambientale e di sicurezza stradale) delle flotte che sarebbe un peccato interrompere.

Anzi, stando alle informazioni preliminari, lo scopo del nuovo provvedimento sarebbe proprio quello di forzare la mano sul ricambio e ridurre l'età media dei veicoli circolanti innalzando anche il livello di sicurezza sulle strade.

Con la nuova campagna infatti si intende imporre la rottamazione di vecchi veicoli come condizione necessaria per accedere agli incentivi, mentre in precedenza questa dava diritto a un bonus più consistente ma era possibile acquistare nuovi veicoli anche senza. 

Concludendo la sua dichiarazione Artusi sostiene che si tratterebbe 

“di una misura doppiamente proficua: da una parte per ridurre gli impatti delle emissioni nelle nostre aree urbane, dall’altra per sostenere concretamente l’intera filiera della distribuzione commerciale, già colpita da fenomeni inediti e di dimensioni imprevedibili, come il caro-carburante e la carenza di materie prime".