Dopo la presentazione ufficiale al pubblico, Volkswagen Veicoli Commerciali comincia a definire la sua strategia di vendita di ID. Buzz. Un van polivalente completamente elettrico su cui il Brand punta moltissimo tanto da sbilanciarsi in previsioni di vendita con numeri a sei cifre.
Come riportato da Automotive News, infatti Ralf Brandstaetter, CEO di Volkswagen Passenger Cars, durante la presentazione streaming delle prospettive fiscali e di prodotto aziendali ha affermato di volerne "piazzare fino a 120mila unità l’anno.
L'ID. Buzz Secondo Brandstaetter
"è il membro più emotivo della famiglia ID. e ha tutte le carte in regola per diventare un bestseller. Forte dei suoi elementi stilistici che richiamano il Microbus, divenuto un'icona dell'era Hippy degli anni '60. Molta attenzione è stata prestata allo schema di verniciatura bicolore del furgone, al design retro-futuristico e alla selezione ecologica dei materiali degli interni.
Le vendite cominciano in Maggio
L'ID. Buzz e l'ID. Buzz Cargo, vengono costruiti nello stabilimento di Hannover, in Germania, insieme con il T6.1 Transporter e Caravelle, al T7 Multivan e al camper California, ma è già previsto un camper ID. Buzz chiamato ID. California. Gli ordini dovrebbero iniziare a maggio, con consegne previste a settembre in Europa, dove, sarà venduto sia come veicolo passeggeri sia in versione cargo. Gli Stati Uniti riceveranno solo la versione a passo lungo del furgone, con consegne a partire dal 2024.
Le versioni europee arriveranno sul mercato con una batteria da 77 kWh e motore da 150 kW e trazione posteriore. Il sistema di trasmissione si basa sulla piattaforma Modular Electric Drive (MEB) di Volkswagen. La casa Tedesca sta anche testando i prototipi ID. Buzz con autonomia di livello 4, per essere pronti per il trasporto commerciale di persone e merci per il 2025. I modelli a guida autonoma sarebbero utilizzati per il ride-pooling e servizi di consegna.
Un successone negli USA
"L'ID Buzz è stato incredibilmente ben accolto negli Stati Uniti, dove è anche un po' una figura di culto",
ha detto ancora Brandstaetter. Tanto che dopo aver dichiarato all'inizio di marzo 2022 che non avevano intenzione di costruirlo anche negli USA, i dirigenti Volkswagen stanno ora ripensando ai loro piani dando una possibilità anche a un polo produttivo americano di ID.Buzz da affiancare allo stabilimento di Hannover.
Ma cosa è cambiato tra il 10 e il 21 marzo? Scott Keogh, il CEO di Volkswagen of America, così come riporta AN, non ha dubbi, dopo aver visto il "minibus" dal vivo festival South by Southwest ad Austin, in Texas, dove lo stesso Keogh lo ha guidato in mezzo al pubblico in compagnia di Herbert Diess, gli americani si sono letteralmente innamorati.
"La risposta è stata entusiasmante quindi penso che dovremo fare un bel po’ di pensieri strategici su come affrontare l’eventuale domanda. Ovviamente, ci sarà un grande impulso al lancio; vedremo di capire meglio quando avremo anche numeri più concreti”.
Gallery: FOTO - Volkswagen ID. Buzz (2023)
Un cambio di programma
Parlando il 10 marzo scorso ai rivenditori riuniti a Las Vegas per il NADA Show, a Keogh è stato chiesto se l’esperienza avuta dal lancio dell'ID.4 sarebbe stata applicate anche a ID. Buzz.
"Avrei spinto di più per localizzare l'auto e localizzarla prima, senza dubbio".
Ha poi chiarito che la domanda per l'ID.4 era più ampia a livello nazionale del previsto, nonostante la mancanza di infrastrutture di ricarica costruite in molte aree. I volumi di ID. Buzz difficilmente supererebbero i 100mila pezzi l’anno: la soglia per avviare una produzione locale.
Il 21 marzo 2022 però le cose sembrano già diverse. Keogh ha detto di aver ricevuto "un'e-mail di quattro pagine" da un piccolo rivenditore negli Stati Uniti che "aveva già 75 prenotazioni per cui i clienti avevano già versato 500 dollari ciascuno", una prenotazione del tutto al buio dato che la versione americana di ID. Buzz non è stata nemmeno mai mostrata.
Per questo Keogh ha sottolineato come:
"potremmo aver bisogno di reagire di conseguenza, localizzando la produzione per assicurarci che il marchio possa produrre abbastanza per il Nord America".