Traton aumenterà gli investimenti per i camion a zero emissioni entro il 2026. Il Gruppo composto da MAN, Scania e la divisione bus di Volkswagen vira così sempre più deciso verso un nuovo tipo di autotrasporto, quello a batteria. Una strada lunga da compiere, che porterà Traton, tra i leader del trasporto commerciale, alla realizzazione di nuovi mezzi, sempre più tecnologici ed efficienti.

Gli obiettivi

Per il Gruppo il primo vero obiettivo è raggiungere il 50% dei camion prodotti con powertrain elettrico entro il 2030. Un dato ambizioso, ma raggiungibile se seguito parallelamente da un aggiornamento complessivo dell'infrastruttura di ricarica europea per mezzi pesanti.

Scania electric distribution Truck
TRATON_GROUP(PM)

Secondo il  CEO, infatti, con un'infrastruttura di ricarica sviluppata i camion con alimentazione esclusivamente a batteria saranno una soluzione migliore rispetto a quelli a idrogeno.

Christian Levin, CEO di TRATON GROUP ha commentato così i prossimi investimenti:

"Insieme con suoi marchi, TRATON GROUP assumerà un ruolo sempre più di primo piano nel trasporto sostenibile. Questo è il motivo per cui abbiamo coerentemente allineato la nostra pianificazione per i prossimi cinque anni, per concentrarci sullo studio dei powertrain elettrici a batteria. Queste unità sono chiaramente la soluzione più ecologica, più veloce e più conveniente per i nostri clienti, anche per il trasporto a lungo raggio, sebbene l'idrogeno possa rivelarsi un'utile aggiunta in alcune nicchie di mercato.

Poiché i camion vengono caricati principalmente durante i picchi di offerta e le depressioni della domanda, anche il carico di energia sulla rete è moderato. Questo è il motivo per cui dovremmo concentrarci sulla creazione delle infrastrutture di cui abbiamo così urgentemente bisogno. La creazione della rete di ricarica rapida per le autovetture offre anche un'opportunità unica di sinergie".

Gli ostacoli

Uno dei principali ostacoli alla diffusione dei camion elettrici è, infatti, la ridotta infrastruttura di ricarica a loro dedicata. Un problema che si ripercuote soprattutto sul trasporto a lungo raggio, cioè su quello in cui non è possibile ricaricare soltanto agli hub di carico o consegna.

Proprio per questo motivo, il Gruppo Traton, Daimer Truck e il Volvo Trucks alla fine del 2021 hanno firmato una joint venture per creare 1.700 punti di ricarica dedicati ai mezzi pesanti in tutta Europa. Attualmente sotto la lente dell'antitrust europeo, qualora dovesse essere approvato potrebbe rappresentare certamente una prima vera svolta per tutto il settore.

L'approccio globale di Scania

Questa la premessa per l'approccio globale che uno dei Brand più amati del Gruppo, vale a dire Scania, sta mettendo in campo e di cui abbiamo avuto una panoramica durante il LET Expo la Fiera della logistica sostenibile a cui il Grifone ha partecipato sia cone veicoli termici sia full electric. 

Quale è questo approccio e quale l'offerta di Scania nel segmento del trasporto pesante ce lo ha raccontato Alesandro Girardi, Responsabile Pre-sales di Italscania.

"Scania da sempre ha sposato un ventaglio molto ampio di soluzioni globali proprio per poter cogliere le opportunità che sono disponibile oggi in funzione anche dei vari contesti. Soluzioni che vanno bene per alcune applicazione e sono meno valide per altre oppure sono disponibili in alcuni paesi e non in altri. 

importante pensare nella nostra offerta infatti trova un ampio ventaglio di offerte di motorizzazioni che si possono alimentare a biocarburanti a partire dal bio metano si in forma compressa sia liquefatta oppure HVO, diesel sintetico di nuova generazione oppure il biodiesel bioetanolo ed infine l’e-mobility". 

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Il futuro è "misto"

Quindi per quanto riguarda i motori a combustione termica la casa svedese reputa che ci accompagneranno ancora per un certo periodo di tempo e almeno per tutto questo decennio. Ci sono ancora applicazioni che hanno bisogno di grandi potenze e di autonomia e proprio per questo Scania ha fatto un grande investimento nella nuova generazione Super che porta un grande beneficio in termini di efficienza e consumi pari ad almeno l’8% in meno rispetto alla precedente generazione e questo si traduce ovviamente in meno emissioni di CO2 e meno emissioni nocive.

"La nuova gamma che ovviamente può essere alimentata sia d HVO sia a Biodiesel. Quindi la percentuale di abbattimento delle emissioni può scendere ancora di più. Però nello stesso tempo crediamo molto nell’elettrificazioni dove stiamo introducendo veicoli elettrici a due assi per la distribuzione urbana e regionale dove in questo momento c’è più potenziale anche in virtù di una infrastruttura che si deve potenziare e strutturare. Parallelamente all’elettrico si abbina una gamma di veicoli ibridi sia plug-in sia full hybrid, per chi ha bisogno di più flessibilità e versatilità".