Inizia bene ma non benissimo il 2022 del mercato dei veicoli pesanti oltre le 3,5 t. il promo mese dell'anno fa segnare infatti un +1,0% rispetto allo stesso periodo del 2021, lasciano presagire come parte della crisi dovuta alla pandemia si ormai alle spalle.

purtroppo sono altri i problemi che il mercato dei veicoli industriali dovrà fronteggiare in questo nuovo anno fra questi il caro carburanti e sopratutto la scarsità dei semiconduttori che ancora per un po' limiterà le consegne di nuovi prodotti, sacrificando così le vendite.

Questi i dati

Nel mese di gennaio 2022 il mercato dei veicoli industriali ha registrato 2.315 unità immatricolate contro le 2.291 del gennaio 2021, pari a +1,0% che lascia sostanzialmente invariato il livello delle vendite. All’interno del comparto, i mezzi più pesanti, che coprono l’88% delle vendite con 2.038 veicoli immatricolati, segnano un incremento del 3,6% rispetto allo scorso anno, mentre la fascia da 3,51 a 16 t evidenzia una pesante contrazione del 20%.

MTT

GENNAIO 2021

GENNAIO 2022

VARIAZIONE %

> 3,5 t

2.291

2.315

+1,0

da 3,51 a 6 t

43

52

+20,9

da 6,01 a 15,99 t

281

225

-19,9

=> 16 t

1.967

2.038

+3,6

La lettura dei dati da parte di UNRAE

"Il lieve incremento complessivo dell’1,0% di gennaio 2022, dopo il rimbalzo dello scorso anno, che già a gennaio era cresciuto del +4,5% rispetto al 2019, fa pensare all’esaurimento delle spinte che avevano sostenuto il mercato nel 2021",

commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE.

"È auspicabile che le condizioni di difficoltà produttive che hanno incontrato i Costruttori nei mesi scorsi si risolvano entro il periodo estivo e di conseguenza che la produzione possa riprendere con più vigore, per poter soddisfare la domanda sia in termini di volumi sia riducendo i tempi di attesa",

aggiunge il Presidente di UNRAE.

Infografica UNRAE mercato Camion Gennaio 2022

La ripresa in estate

La speranza che la crisi produttiva si risolva entro la prima metà dell'ano si scontra però, come detto con altre problematiche come i segnali di rallentamento negli indici della produzione industriale, e l’aumento del costo del gas che ha e sta impattato in modo negativo sul segmento dei mezzi alimentati con questo combustibile, finora favorito dagli incentivi statali e dal basso costo.

Il ritorno sostanziale del mercato verso il diesel rende sempre più necessario intervenire per favorire il ricambio del parco circolante, ancora in maggioranza composto da veicoli ante Euro IV, sia nell’ottica di contribuire alla transizione ecologica sia per consentire una corretta strategia produttiva al settore.

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