Il 2021 è stato un anno "buono" per MAN (Truck & Bus), che è riuscito a raggiungere livelli di vendite paragonabili al pre-pandemia: la consegna di veicoli nuovi si attesta a circa 94.000 unità, contro i circa 82.000 del 2020.
I numeri del 2019 continuano a essere superiori, con poco meno di 105.000 veicoli nuovi venduti, ma ciò va attribuito principalmente alla difficoltà nelle catene di fornitura - in particolare nel settore dei semiconduttori (la cosiddetta "Crisi dei chip").
L'Europa è ancora "il leone"
Nel segmento degli autocarri, l'Europa è rimasta anche nel 2021 il mercato più importante: solo qui sono stati venduti circa 48.000 veicoli del marchio, con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente.
A trainare le vendite in particolare è il segmento dei furgoni: benché MAN ne faccia parte solo da 5 anni, il 2021 si è rivelato il più proficuo. Basti pensare che le unità vendute sono circa 22.000, il che si traduce in un aumento del 50% rispetto al pre-pandemia (2019). Le performance del TGE, basato su Volkswagen Crafter, sono cresciute anche grazie al contributo della versione elettrica.
A soffrire maggiormente della crisi da Covid-19, d'altro canto, è il segmento degli autobus: le chiusure di scuole e luoghi turistici ha causato una flessione nel mercato sia degli autobus urbani sia di quelli interurbani.
Göran Nyberg, Executive Board Member delle vendite di MAN, è realistico in merito alla situazione attuale, ma positivo per la ricrescita:
"Passo dopo passo ci stiamo avvicinando di nuovo ai livelli pre-crisi. Si tratta di una buona performance dell’intera squadra, che è ancora alle prese con le grandi sfide causate dalla pandemia.
Potremmo vedere aumenti delle vendite molto maggiori ma, un po' come tutto il settore nel suo insieme, siamo particolarmente colpiti dai ‘colli di bottiglia’ nella fornitura di semiconduttori."