Il paradosso di questo 2021, in cui una buona raccolta ordini per gli LCV, favorita dagli incentivi, è stata poi mortificata da problemi produttivi dovuti alla crisi dei chip e quindi rallentamenti nelle consegne, ha toccato il punto critico nel mese di novembre.

Le 15.800 unità stimate da UNRAE sulla base dei dati del MIMS sono infatti inferiori non soltanto a quelle del 2020, in cui però l'autunno aveva portato una crescita sostanziosa dopo lo stop primaverile dovuto alla pandemia di Covid-19, ma anche rispetto la più attendibile dato del 2019, rispetto a cui siamo al -4,6%.

Negli 11 mesi si torna in negativo

Il dato complessivo da gennaio riporta come prevedibile il segno meno ancora rispetto al 2019, anche se per adesso contenuto appena ad un -0,4% che tuttavia, secondo le proiezioni della stessa UNRAE che prevede una chiusura d'anno al -3%. il confronto con il 2020, a fini puramente statistici, mostra invece ancora un +18%.

Mercato furgoni, i dati di Novembre vs 2020 e 2019

Novembre 2021 Novembre 2020 Differenza % Novembre 2019 Differenza %
15.800 18.039 -12,4% 16.540 -4,6%
Gen-nov 2021 Gen-nov 2020 Differenza % Gen-nov Differenza %
167.990 142.310 +18% 168.645 -0,4%

 

Tre anni di incentivi per aggiornare il circolante

Esattamente come il mese scorso, la nota dell'UNRAE sottolinea la necessità di un piano di sostegno più strutturato che possa favorire un rinnovamento del parco circolante che migliori sia la situazione ambientale sia quella della sicurezza stradale.

Come per i veicoli pesanti, infatti, l'età media dei commerciali circolanti in Italia è tra le più alte d'Europa (a giugno si contavano oltre 4 milioni di veicoli con più di 12 anni di cui quasi la metà ante-Euro 4) e gli incentivi a singhiozzo di quest'anno, se da una parte hanno dimostrato il potenziale dell'iniziativa, non sono sufficienti, così come il 6% di credito d'imposta che sempre UNARAE suggerisce di portare quantomeno al 12% per fornire un'ulteriore motivazione all'acquisto.

L'elettrico cresce ancora

L'analisi delle immatricolazioni non riserva sorprese rispetto alle tendenze già evidenziate in precedenza, tranne una: le vendite del metano alla fine di ottobre risultano crollate del 37% rispetto al 2019, in parte anche per l'aumento improvviso dei costi del carburante che allungano i tempi di ammortamento di veicoli dai prezzi di listino più elevati, in parte per l'offerta meno ampia. In controtendenza il Gpl che segna invece un +24% rispetto a 2 anni fa. 

Il concorrente principale resta però l'elettrico, parziale o totale: gli ibridi sono infatti ormai arrivati a sfiorare il 6% della quota, con volumi di circa 16 volte superiori a quelli del novembre 2019, mentre i modelli a sola batteria immatricolati sono oltre il doppio e hanno raggiunto l'1,5% e sono in netta crescita, mentre per benzina, Gpl.

Tra le tipologie di acquirenti, leggera ripresa dei privati, al 21,9% del mercato e +3,5 anno su anno, e del noleggio a lungo termine, +2,2% e una quota vicina al 24%. Giù invece il breve termine, che ha perso da gennaio a ottobre il 18% ed è sceso al 5,4%.

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