La navetta a guida autonoma Navya Shuttle che qualche tempo fa avevamo provato entra a tutti gli effetti nel processo di sviluppo delle smart city grazie a TIM e al suo l’Innovation Lab di Roma. Si tratta di una soluzione dedicata alla mobilità intelligente, che si basa appunto sull’utilizzo dell’Autonom Shuttle di Navya, integrato con le applicazioni delle piattaforme Smart Mobility e Smart City e le tecnologie di rete di ultima generazione 5G di TIM.
La tecnologia TIM, unita ai veicoli Navya e al supporto di I-Mobility Garage, costituiscono l’offerta TIM Autonom Shuttle, pronta per essere lanciata sul mercato per la vendita o il noleggio di veicoli a guida autonoma che possono essere impiegati in centri urbani, campus universitari, strutture ospedaliere, impianti industriali, porti e aeroporti, eventi e siti turistici, per la mobilità delle persone e il trasporto merci.
Alla base della sicurezza lo scambio di dati
Lo shuttle è stato predisposto per dialogare con le piattaforme TIM e inviare a bordo informazioni di contesto (ostacoli nascosti, informazioni sulle possibili interruzioni alla viabilità, cantieri in corso). Inoltre per la prima volta in Italia, grazie alle applicazioni sviluppate dal Gruppo TIM e al 5G, viene abilitato lo scambio di dati tra una navetta a guida autonoma e gli altri soggetti che si muovono in strada (pedoni, biciclette, monopattini, etc.) allo scopo di elevare il livello di sicurezza in contesti urbani a mobilità mista.
La navetta a guida autonoma utilizzata in questa serie di test e che opera con un supervisor a bordo vede integrati i dati forniti dalla navetta (circa 3 milioni di chilometri percorsi in guida autonoma in Europa), con le più recenti tecnologie della rete mobile 5G di TIM, l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT). Questi elementi permettono di mettere in campo sistemi di veicoli che dialogano con un’infrastruttura caratterizzati da grande velocità e potenza di calcolo e in grado di aumentare l’efficienza e la sicurezza complessivi.
Più elementi per guidare da soli
Un passo in avanti rispetto ai sensori presenti solo sui veicoli visto che in questo tipo di ambiente gli algoritmi possono analizzare il traffico stradale, grazie alla segnalazione ricevuta dai veicoli e contribuire così alla sicurezza, inviando avvisi di pericolo in caso di possibili collisioni tra soggetti in movimento, ad esempio in situazioni di scarsa visibilità o in presenza di ostacoli. I sistemi IoT, integrati con quelli di gestione della mobilità, inoltre, accrescono la quantità di informazioni disponibili, permettendo una gestione della Smart City più efficiente e integrata.
In particolare Lo shuttle Navya opera su un percorso definito e digitalizzato trasportando le persone e contestualmente raccogliendo dati sull’ambiente circostante. Nelle ore notturne lo stesso veicolo può diventare, con l’utilizzo della computer vision, un sistema di controllo per rilevare eventuali anomalie o pericoli nell’area in cui si muove, comunicandoli in tempo reale alla centrale collegata al 5G e all’Edge computing (centro di controllo).