Rinnovare un parco circolante, nello specifico di veicoli per il trasporto passeggeri, e al tempo stesso dare una spinta allo sviluppo dell'industria nazionale verso i mezzi ecologici. Sono queste le finalità dei decreti che il ministro Enrico Giovannini,  titolare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, ha firmato oggi per rendere operative le misure a sostegno del trasporto pubblico previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In sintesi si tratta di uno stanziamento di 500 milioni di euro da utilizzare per rinnovare autobus e treni e al tempo stesso aiutare i produttori ad affrontare la transizione elettrica nella produzione dei mezzi stessi, fondamentale considerando che dal 2023 sarà gradualmente vietata la circolazione agli autobus più vecchi, gli euro 1, 2 e 3.

300 milioni per gli autobus "green"

Il decreto per lo sviluppo della filiera green degli autobus, in particolare, prevede 300 milioni di utilizzare tra il 2021 e il 2026 a sostegno di una cinquantina di progetti di trasformazione industriale orientata alla produzione di autobus non inquinanti.

Di questi, 250 milioni sono destinati a finanziare progetti nuovi mentre gli altri 50 serviranno a sostenere altri processi già avviati. A patto però che almeno il 40% dello stanziamento complessivo vada a beneficio di aziende del Sud e nello specifico di aziende di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia.

Enrico Giovannini

"La conversione è necessaria"

Nel commentare il provvedimento, cosa che ha fatto intervenendo alla 75a Conferenza del Traffico e della Circolazione dell’Aci, intitolata appunto "La transizione energetica della mobilità verso la neutralità carbonica al 2050, Una sfida ambientale, economica e sociale", Enrico Giovannini (nella foto) ha sottolineato che l'iniziativa vuol sostenere un passaggio difficile ma necessario per l'industria nostrana.

“Gli autobus in Italia sono 150.000 e il PNNR destina risorse importanti per il rinnovo ma non è una grande idea andare a spendere all'estero. Basta guardare al mondo dell’auto per capire in che direzione muoversi: il motore elettrico ha molti meno pezzi e il rischio per i produttori di componentistica c’è, ma c’è anche una possibilità di produrre componenti per autobus ecologici sul territorio nazionale”.

Ha poi aggiunto: “Intendiamo accelerare il ricambio dei mezzi esistenti per migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane e grazie alle risorse del PNRR possiamo recuperare il tempo perduto per far sì che l’industria del nostro Paese possa agganciare il nuovo paradigma della mobilità sostenibile e sia in grado di soddisfare la crescente domanda di mezzi ecologici per il trasporto pubblico”.

Treni a idrogeno per la Hydrogen Valley italiana

200 milioni per i treni

Il resto dello stanziamento è destinato al settore del trasporto ferroviario: 200 milioni per l’acquisto di nuovi treni elettrici o a idrogeno da parte di Trenitalia, che li utilizzerà per il trasporto regionale e intercity sulle tratte che collegano il Sud con il resto del Paese.  

Nello specifico, 60 milioni saranno destinati all’acquisto di 7 treni bimodali per la tratta Reggio Calabria-Taranto, gli altri per 70 carrozze in servizio notturno da e per la Sicilia.

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