Era soltanto uno dei 15 prototipi segreti che Porsche ha deciso di presentare nel 2020 tramite il libro "Porsche Unseen", ma ha colpito l'attenzione più degli altri 14. Il motivo è semplice, Vision Renndienst non è la "solita" sportiva, ma qualcosa che nei listini Porsche apparirebbe decisamente insolito, ovvero un minivan.
Quante possibilità ci sono che un veicolo del genere venga realizzato davvero? Per capirlo occorre anzitutto comprendere perché la Casa ha scelto di creare questo modello in scala 1/1, non marciante, ma con caratteristiche e interni molto ben definiti.
Un precedente storico, anzi, due
Prima di tutto, i più attenti conoscitori della storia Porsche probabilmente ricordano che i furgoncini non sono del tutto estranei alla Casa di Stoccarda: non soltanto perché il team Porsche ha utilizzato vari Volkswagen Transporter come mezzi di supporto (i famosi Bulli rossi a cui la livrea del Renndienst rende omaggio), ma perché negli Anni '80 ha persino realizzato una piccola serie di T3 a trazione integrale modificati con il motore della Carrera 3.2 da oltre 200 CV, battezzati Porsche B32.
Estremo fuori, razionale dentro
Stavolta, la base del progetto è elettrica, e questo è probabilmente l'elemento in grado di far drizzare le orecchie sulla possibilità, remota ma nemmeno troppo, che diventi realizzabile, specie pensando alle piattaforme che il Gruppo Volkswagen ha a disposizione e ai van elettrici in arrivo, iniziando dall'attesissimo ID.Buzz.
Il team di progettazione del Vision Renndienst ha immaginato un esterno molto avveniristico ispirato addirittura ad una navetta spaziale "con proporzioni entusiasmanti" e specchietti sostituiti da retrocamere laterali. Batteria e motori sono stati posizionati nel sottoscocca per massimizzare lo spazio interno. Del resto, anche le vere piattaforme elettriche sono fatte così.
Guida centrale
L'abitacolo, svelato in un secondo momento con immagini di un secondo studio, stavolta bianco, è in effetti predisposto per ospitare fino a 6 persone, ma con uno schema insolito: posto guida centrale con parabrezza e strumentazione panoramica, pulsanti a sfioramento e cockpit a cinque elementi circolari (in piena tradizione Porsche), due posti laterali arretrati come sulla McLaren F1 e altri 2-3 posti sul divano posteriore.
L'altro dettaglio interessante è l'asimmetria dei finestrini: apparentemente identiche da fuori per via della colorazione esterna, le fiancate sono invece differenti, con cristalli coperti da pellicola traslucida sul lato destro. Gli appoggiatesta sospesi permettono invece al conducente di avere una miglior visibilità dal lunotto quando non ci sono i passeggeri.
Futuro realizzabile?
Il sedile di guida può ruotare di 180° in modo che il conducente possa girarsi verso passeggeri. Cosa fattibile sia in caso di sosta sia in movimento perché il progetto contempla anche la guida autonoma. Il che rappresenta un altro punto di contatto con la realtà.
Infatti, anche se Porsche non ha intenzione di mettere in produzione il Vision Renndienst che definisce tuttora "una visione di dopodomani", non possiamo non ricordare che il Gruppo Volkswagen sta lavorando seriamente per introdurre la guida autonoma sui suoi van elettrici destinati all'uso cittadino entro pochi anni. Quindi, se la Casa di Stoccarda cambiasse idea e di qui a qualche anno scegliesse di realizzare questo veicolo, troverebbe senz'altro una base perfettamente adatta al progetto.