La rivoluzione elettrica sta davvero arrivando nel trasporto pesante e pseudo-tale? Fino a che veicoli e infrastrutture sono colorati rendering visti in immagini virtuali, e le esperienze su strada si limitano aicollaudi, non possiamo esserne sicuri. Ma se un mezzo di mostra dal vivo, ecco, quella è l'occasione per capire a che punto siamo davvero.
Per questo, abbiamo approfittato del fitto programma di appuntamenti organizzato da Volta Truck questa settimana per riservarci uno slot e andare a vedere e toccare dal vivo Volta Zero, il rivoluzionario camion a batteria, esperienza - purtroppo - vissuta soltanto staticamente.
Rivoluzione in cabina
Come più volte sottolineato, il punto di forza di Volta Zero è un layout studiato da zero che mette al centro il conducente: la cabina avanzata e ribassata con posto guida centrale ha tre vantaggi: nell'ordine, miglior visibilità su pedoni, ciclisti e altri utenti della strada, facilità di salita e discesa per chi deve effettuare più consegne nell'arco di una giornata e libertà di scegliere da quale lato salire, oltre alla possibilità di ospitare altri due passeggeri nei sedili laterali.
Inspired by Tesla
I comandi sono di concezione ultra moderna, esplicitamente ispirati allo stile minimalista e high tech delle vetture Tesla, con tre display (uno davanti al volante e due ai lati) e comandi fisici ridotti all'essenziale, 8 sul volante e pochi altri a portata di mano. Altri tre display servono le telecamere che sostituiscono i retrovisori, due sui montanti perfettamente simmetrici che danno una visuale laterale sui fianchi e uno in alto che proietta le immagini della telecamera posteriore centrale.
Quest'ultimo come ci ha raccontato il Business Development Manager William Carlsson, è l'unico elemento che potrebbe subire modifiche, perché costringe il conducente da alzare lo sguardo sul tetto e distogliere la vista dalla strada, dunque sarà probabilmente sostituito con un display un nella parte alta del parabrezza che resti in prossimità del campo visivo.
Pronto per la sicurezza connessa
Dal punto di vista tecnico, ci assicura Carlsson, il veicolo è già predisposto per implementare tutte le più avanzate tecnologie connesse e di sicurezza, tra cui una guida semi-autonoma di 3° (e magari anche 4°) livello, la comunicazione con le infrastrutture (V2X) e il 5G: "Il limite principale sono le normative che non consentono di adottare gli stessi standard in tutti i Paesi".
Urbano sì, ma solo per le merci
Osservandolo, non possiamo non notare che la sua conformazione sarebbe altrettanto valida applicata al trasporto urbano passeggeri, ma questa è una variante che per ora Volta Trucks non ha in programma di sviluppare, almeno non a breve. Quindi, niente autobus a guida centrale, per ora.
Niente idrogeno, per ora
Idem per le possibili evoluzioni fuel cell, che non fanno parte dei programmi a breve: "In questa prima fase siamo concentrati sulle soluzioni di più immediata disponibilità e crediamo che si possa trovare un primo canale di diffusione nel trasporto merci locale. Se la tecnologia e l'infrastruttura lo sosterranno, potrebbe evolvere verso le medie distanze anche senza chiamare in causa l'idrogeno".
Autonomia e ricarica
Il camion è dotato di un pack batteria con un potenziale di circa 200 km, secondo i responsabili ben superiore al fabbisogno giornaliero del trasporto a corto raggio a cui mediamente ne basterebbero tra i 70 ai 100. Tuttavia, il sistema è progettato per alimentare anche sistemi ausiliari come l'eventuale impianto di refrigerazione, mantenendo comunque il raggio d'azione stimato giornaliero.
La ricarica è flessibile, ammette sistemi in corrente continua di potenza anche molto elevata per ricariche rapide ed ha trovato in Siemens il partner per la fornitura di una vasta gamma di sistemi di ricarica modulari e scalabili rappresentati dalla gamma VersiCharge, che includono la centrale, vari tipi di colonnine e il sistema di gestione dell'energia già predisposto anche per soluzioni V2G in cui il veicolo possa non solo accumulare ma anche condividere energia.
Le aziende sono al lavoro anche per sviluppare dispositivi di ricarica alternativi al classico bocchettone, come pantografi da posizionare sul soffitto dell'area di carica o direttamente sul tetto del veicolo.