La micromobilità elettrica non è più solo un concetto teorico, ma una realtà concreta che coinvolge sia l'aspetto del trasporto privato sia quello professionale: lo dimostrano le grandi case automobilistiche come Renault e Citroën, con Twizy Cargo e l'appena annunciata Ami Cargo, e lo conferma ora l'atteso arrivo della Mole Urbana, con una gamma che prevede anche diverse varianti allestite per trasporto merci o attività ambulanti.
Mole Urbana è il primo prodotto di serie del marchio Mole, creato a Torino dal designer Umberto Palermo per le realizzazioni in campo automotive, ma finora limitato ad autovetture di lusso e one-off. Il progetto Urbana va invece in una direzione per certi versi opposta, quella di un veicolo elettrico cittadino dalla struttura modulare e dal design retrò ispirato alle carrozze di inizio secolo scorso.
Particolare la ricerca del basso impatto ambientale, ottenuto non attraverso l'impego di materiali riciclati ma dall'aspetto essenziale, bensì ricercati ed eleganti come alluminio, legno e pelle, ma ad alto tasso di riciclabilità e lavorati con tecnologie a basso consumo energetico.
Le varianti da lavoro
Urbana nasce di base con due varianti di passo e lunghezza di 2,6 e 3,7 metri, larghezza di 1,5 e altezza di 1,9, caratteristiche rispettate anche dai modelli per uso ricreativo e professionale: oltre alle versioni passeggeri a 2 o 4 porte con un bauletto anteriore che alloggia la batteria e posteriore a far da bagagliaio, sono infatti stati previsti un elegante Pick-up con vasca coperta e ben 4 modelli espressamente dedicati a impieghi di trasporto e delivery e anche attività ambulanti come il food delivery. Il volume di carico va dunque da un minimo di 1,8 a 4,4 metri cubi, mentre la portata supera i 350 kg.

I modelli, allestiti facendo tesoro dell'esperienza accumulata con Street Up, la linea di allestimenti su misura per motocarri Piaggio Ape, sono allestiti anch'essi con soluzioni modulari: si va dai modelli Il Lavoro e Il Lavoro Small, con box a passo lungo e corto con box posteriore, al modello Maxi con modulo supplementare e capacità di carico ampliata e infine Il Negozio, equipaggiato per la rivendita al dettaglio con allestimento interno monoposto.
Il sistema di connettività permette sia il collegamento di device sui modelli passeggeri sia quello di Pos e strumenti digitali per l'uso lavorativo.



Fino a 200 km di autonomia
La gamma Mole Urbana, a cui è dedicato il sito www.moleurbana.com, è spinta da un powertrain elettrico standard, con motore singolo posteriore in modo da lasciar libere le ruote anteriori e ottimizzare l'angolo di sterzata e la maneggevolezza nonostante le grandi ruote da 18".
Le caratteristiche tecniche non sono ancora definitive e saranno ufficializzate con la messa in produzione e l'avvio della commercializzazione, previsti per il 2022, ma dalla presentazione del prototipo, avvenuta nel luglio del 2020, il progetto mostra già piccole evoluzioni non soltanto tecniche. Come l'autonomia, che ora dichiara tra i 100 e i 200 km (prima erano 70-150), la velocità autolimitata a 50 km/h e i tempi di ricarica di circa 3 ore, che scendono a 15' con colonnine fast charge. In aggiunta, è in fase di sviluppo un sistema di ricarica aggiuntivo di bordo con cellule fotovoltaiche.



Cambia anche l'approccio commerciale, perché se in un primo momento si parlava unicamente di noleggio, Mole Urbana in definitiva sarà disponibile anche per la vendita, a prezzi compresi tra 14.000 e 18.000 euro, oppure con varie formule di noleggio a breve e lungo termine. Assistenza e manutenzione sono affidati alla rete delle officine Norauto.





Colonnine a misura di città
A proposito di colonnine, va poi aggiunto che al lancio di Mole Urbana si associa un interessante iniziativa per favorire la diffusione dei punti di ricarica fondamentali per creare l'ecosistema elettrico di domani, senza "inquinare" il paesaggio urbano soprattutto nei centri e nei luoghi storici.
Si tratta di una serie di colonnine di design, concepite su misura per varie città italiane e ispirate ad elementi architettonici delle stesse, in modo da trasformare la ricarica in un adeguato arredo urbano anziché in un elemento estetico di disturbo. La prima è stata presentata a Venezia, al Salone Nautico, dove Urbana è stata fatta debuttare ufficialmente il 29 maggio.