Mentre tutti si aspettavano un TIR, al confine del Brennero, qualche giorno fa si è presentato un Mercedes-Benz Sprinter per recapitare le prime dosi di vaccino per il CoViD-19 realizzate da Pfizer BioNTEC. Questo perché si è trattato di 9.750 dosi suddivise in fiale utili a confezionare ognuna circa 5 dosi di vaccino. Si tratta dunque di un volume abbastanza piccolo.
Altra questione sarà quella di distribuire le successive 7,8 milioni di dosi previste per i prossimi tre mesi. A questa logistica come del resto quella delle primissime dosi penserà la stessa Pfizer dato che nel prezzo d'acquisto del vaccino era compresa anche la spedizione (un po' come con l'e-commerce).
Si è iniziato con il V-Day
La primissima fase vaccinale chiamata simbolicamente V-Day è iniziata il 27 dicembre 2020 in tutta Europa. Le 9.750 dosi italiane sono arrivate all’ospedale Spallanzani di Roma, adibito ad hub centrale il giorno di Natale per poi essere smistate il 26 dalle Forze armate nel Paese e somministrate il giorno successivo.
Dallo Spallanzani i vaccini sono stati divisi in venti confezioni, una per ogni regione e trasportati con diversi veicoli delle forze armate. Per le regioni più distanti i vaccini sono stati stoccati nell’hub centrale di Pratica di Mare e da qui caricate su elicotteri o aerei per raggiungere i primi 21 siti nazionali.
Gallery: DHL, la logistica del Vaccino CoViD-19
Just in time
Una logistica complicata e farraginosa che si spera non verrà replicata per i successivi invii. Se tutto va come dovrebbe la logica delle consegne è quella del cosiddetto just in time, vale a dire evitare lo stoccaggio e il magazzino e far recapitare i vaccini solo nel momento in cui verranno somministrati.
In questo modo come abbiamo già spiegato si eviterà la necessità di dotarsi di celle a bassissima temperatura ( -80°) e si ridurranno i rischi di interrompere la catena del gelo visto che la stessa Pfizer ha garantito 15 gg di conservazione nei suoi contenitori.
Il grosso in mano alla H.Essers
Come detto è la stessa casa farmaceutica che si occupa della logistica. Il trasporto stradale primario europeo del vaccino contro Covid-19 è stato affidato alla società tedesca H.Essers, che opera già nel trasporto dei farmaci e che gestirà l’autotrasporto dei vaccini dallo stabilimento belga verso varie piattaforme di distribuzione e aeroporti di tutta Europa, usando circa 600 veicoli industriali e altrettanti semirimorchi refrigerati.
Alla distribuzione sia con la M.Essers sia con altri partner logistici sovrintenderà la stessa Pfizer che controllerà i tempi, le rotte e le temperature a cui viaggiano i loro vaccini, dalla partenza dallo stebilimento alla destinazione final. La temperatura di -75° è mantenuta come detto tramite uno specifico imballo progettato da Pfizer e realizzato dalla Va-Q-Tec.
Gallery: UPS Delivery Service
Gli ultimi metri
Bisogne puntualizzare però che H.Essers accompagna i vaccini solo ai punti di principali di distribuzione che c'è da presupporre non corrispondano integralmente ai 300 centri regionali individuati dal Commissario. Per una distribuzione più capillare è logico attendersi che Pfizer si affidi a corrieri locali. Inoltre, è anche da stabilire se effettivamente i 300 punti corrispondano effettivamente ai luoghi di somministrazione in questo caso gli ultimi metri sarnno a carico delle istituzioni italiane.
Le forze in campo
In primo piano nella logistica del vaccino Pfizer ci sono i contenitori per il trasporto, le cosiddette "pizze", cono prodotte da una azienda tedesca la Va-Q-Tec e sono riempiti con ghiaccio secco brevettato dalla stessa Pfizer, cosi come i contenitori. I "cartoni delle pizze" contengono mille dosi ciascuno, disponcono di un termometro e un sensore GPS che consentono di monitorare in ogni momento la temperatura interna e la posizione delle scatole.
Della M.Essers abbiamo parlato, ma fra le aziende di trasporto dobbiamo aggiungere anche la SL Express, con sede in Polonia: è stata lei a portare il primo lotto di vaccini in Italia. Può contare su una flotta di 99 Mercedes-Benz Sprinter da 3,5 t di MTT equipaggiati con celle frigorifere della Iglocar a due temperature distinte, una particolarità che potrebbe tornare utile nel caso si debbano trasportare vaccini differenti.