Torna a cadere il mercato dei veicoli pesanti in Italia. Nel mese di Maggio 2020, infatti, si registra un -41,7% rispetto allo stesso mese del 2019, per quanto riguarda i veicoli con MTT superiore alle 3,5 t. Questo secondo Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha contato 1.414 unità immatricolate contro 2.42
Il consolidato dei primi cinque mesi del 2020 a -30,1% sullo stesso periodo del 2019 (7.583 unità contro le 10.849). Nel comparto con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, a maggio 2020 si è registrata una caduta del -42,1% rispetto a maggio 2019 (1.091 unità immatricolate contro 1.885) che porta, in questo segmento a un calo di -29,6% nel consolidato dei primi cinque mesi del 2020 (6.229 unità immatricolate contro 8.844).
Verso lo scenario peggiore
Di fronte a quest dati che risultano allarmanti non si è fatto attendere il commento di Franco Fenoglio Presidente e A.D. di Italscania e Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE. Secondo Fenoglio i dati di questo periodo rispecchiano quella che potrebbe essere la situazione alla fine dell’anno, il momento in cui si faranno i conti sui danni che la crisi conseguente al lockdow ha portato nel settore.
In occasione della conferenza stampa dello scorso 8 maggio erano state indicati, infatti, due possibili scenari per il dato consolidato di mercato del 2020: un worst case con una perdita del 40% e un best case con -30%. Dalle considerazioni che possiamo fare oggi sembra che ci dovrà orientare purtroppo sulla previsione peggiore.
Si chiedono interventi da troppo tempo
La soluzione secondo Fenoglio sta nella disponibilità di sostenere investimenti da parte del governo "Il mercato dei veicoli industriali – dichiara Fenoglio – non è un settore che procede per conto suo, ma risente della solidità del sistema logistico in generale, infrastrutture comprese, e dell’autotrasporto in particolare che, a sua volta, dipende dalla capacità politica di individuare strategie di sviluppo certe che consentano a tutti coloro che operano nel settore del trasporto e della logistica di effettuare investimenti produttivi e recuperare competitività e sostenibilità”.
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Servono fondi
Il modo più costruttivo di dimostrare che si è capita finalmente la lezione sarebbe quello di rendere disponibili con urgenza i fondi per investimenti già stanziati, mettendoli subito e con procedure semplici a disposizione delle aziende, senza ritardi, visto che siamo già a fine giugno 2020 e ancora non sono stati pubblicati i decreti relativi ai residui del 2019 e ai fondi complessivamente stanziati per il 2020 e il 2021.