La morsa della pandemia preme anche sul mese di Maggio nonostante, progressivamente, i concessionari stiano riaprendo e gli uffici della motorizzazione abbiano provveduto alle nuove immatricolazioni. Quello che frena, ovviamente, l’acquisto di nuovi veicoli commerciali è l’incertezza economica e la crisi di molte piccole e medie realtà.

In virtù di questo, Maggio 2020 cede il 32,9% dei volumi venduti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono, infatti, 11.948 gli autocarri sotto le 3,5 t di immatricolati nel 5° mese dell’anno, secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE.

Verso il -40 nella prima metà dell'anno

Il confronto con le 17.808 unità di Maggio 2019 evidenzia il calo di circa un terzo, che fa seguito alla flessione del 71% di Marzo e del 90% di Aprile. I primi 5 mesi si chiudono così con 46.260 immatricolazioni, in flessione del 41,8% rispetto alle 79.443 del gennaio-maggio dello scorso anno, con un gap di oltre 33mila veicoli.

Urgono interventi per sostenere i concessionari e le case

Nel commentare i numeri, Michele Crisci, presidente di UNRAE ha evidenziato come. In un contesto in cui si affronta il rilancio del Paese il trasporto su strada meriti di essere tenuto in urgente considerazione visto che ha, ancora una volta, dimostrato durante il periodo più difficile del lockdown il suo ruolo strategico.

Fra le misure strutturali che meriterebbero più attenzione da parte del Governo vi sarebbe l’aumento del credito d’imposta dal 6% al 12% e la costituzione di un fondo straordinario che incentivi l’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli ante Euro 5 che costituiscono il 68,9% del parco una misura che oltretutto aumenterebbe sicurezza e controllo delle emissioni.