l'Italia si prepara a ripartire, ma ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima di tornare alla normalità. In ogni caso, da lunedì 27 aprile, gradualmente alcune attività riapriranno prime fra tutte quelle industriali come la produzione di macchine aziendali per l’agricoltura e le fabbriche veicoli (alcune).

Poi dal 4 maggio toccherà alla produzione industriale e al commercio all'ingrosso, di settimana in settimana, fino ai primi di giugno in cui dovrebbero riaprire anche i bar e ai ristoranti e ci si potrà probabilmente spostare su tutto il territorio italiano di regine in regione, non si sa però se liberamente o se per comprovati motivi.

Impatto sul trasporto persone

Tutto questo sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza che saranno di due metri al chiuso e di un metro all'aperto e con l’utilizzo di mascherine e guanti dove prescritto. Inevitabili le ripercussioni sul trasporto, su quello veicolare privato, ma sopratutto su quello pubblico visto che a fronte di un progressivo ritorno al lavoro di circa 2,5 milioni di persone sarà impossibile aumentare il numero dei veicoli a disposizione dell’utenza e si dovranno regolamentare ingressi e distanze all’interno di bus e treni.

Poco cambia nel trasporto merci

Per il trasporto merci poco dovrebbe cambiare infatti, a parte la ripartenza di alcuni settori produttivi come conseguente riavvio anche delle operazioni di trasporto, le regole per gli spostamenti e sopratutto per il lavoro rimangono le stesse illustrate in più di un documento guida dal Ministero.

Vale a dire obbligo di mascherina per lavori distanza di meno di un metro all’aperto e due metri al chiuso, obbligo di rimanere in cabina durante le operazioni di carico e scarico, utilizzo di servizi igienici dedicati etc. Per il corrieri e gli spedizionieri restano le pratiche di buona condotta sanitaria che abbiamo indicato anche nei nostri precedenti articoli.

Si intensificheranno sicuramente i servizi di consegna a domicilio visto che molti ristoranti potendo riaprire solo in questa modalità potranno scegliere take away se fare porta a porta. C'è da pensare che, dunque, si possano mettere in piedi nuove opportunità di business utilizzando veicoli commerciali.

Rivoluzione su treni e aerei

Cambierà molto, anche se non immediatamente, per quanto riguarda invece il trasporto pubblico sia locale sia nazionale. C’è da dire che ancora non sono state definite delle linee chiare e nette di comportamento che ogni Comune dovrà adattare alle proprie esigenze.

Si presume però, anche sulla base di previsioni che, in aereo, i posti saranno distanziati e sarà obbligatoria molto probabilmente la mascherina. Sui treni, probabilmente, lo stesso con, in tutti e due i casi, una vendita ridotta di biglietti.

Bus e metro quasi off-limits 

Per quanto riguarda bus e metro ci si dovrebbe affidare al buon senso. Non essendo possibile contingentare i biglietti venduti è probabile che vi sia del personale che controlli la capienza dei vagoni o delle cabine degli autobus e non si sa ancora per certo se si dovrà utilizzare la mascherina.

I comuni stanno pensando anche a piani di mobilità alternativa, incentivi per mezzi ecologici di superficie e rimodulazione della distribuzione dei servizi per permettere di accedervi anche a piedi.

Intanto, per gli spostamenti, fino a quando non saranno completamente liberalizzati, si dovrà sempre presentare l’autocertificazione (sicuramente  diversa da quella attuale) e la speranza è che se ne autorizzi una in formato digitale, magari da tenere nell’app unica della pubblica amministrazione IO.