Rispetto al gennaio del 2019, percentuali negative per le immatricolazioni dei veicoli industriali. Il mercato dei camion con massa totale a terra superiore alle 3,5 t, subisce un calo del 3,2%, e in particolare il segmento dei veicoli con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, registra una contrazione del 5,3%.
Situazione in contrasto con lo sviluppo dei mezzi e dei sistemi
Le statistiche presentate del Centro Studi e Statistiche di UNRAE – Associazione delle Case Estere – mostrano ancora il segno meno. Nonostante le denunce e le aspettative e a dispetto delle iniziative di sostegno intraprese, non si vedono segnali di inversione di tendenza.
Secondo Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, in Italia manca completamente una visione programmatica di politica industriale, di interventi strutturali e di indicazioni certe per impostare una diversa organizzazione, necessari per ridare impulso al sistema trasportistico italiano. Una situazione in netto contrasto con lo sviluppo tecnologico dei mezzi e dei sistemi gestionali.
Mancanza di una politica di programmazione e formativa
Federtrasporti lo scorso 14 gennaio ha presentato la seconda edizione dello studio "100 numeri per capire l’autotrasporto", una indagine che ha messo in luce la situazione delle aziende italiane. È stato rilevato che dal 2008 al 2018 i contratti di rete tra imprese di autotrasporto sono aumentati del 461%. Nel frattempo, tra il 2014 e il 2019, i tentativi di razionalizzazione sono stati però accompagnati dalla chiusura di circa diecimila PMI, con un costante impoverimento del tessuto imprenditoriale italiano.
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Cosa manca per risollevare la situazione dell'autotrasporto? Secondo Fenoglio, serve una politica economica e industriale di medio/lungo periodo, che dia l'opportunità a tutte le imprese di progettare uno sviluppo coerente con le crescenti richieste di sostenibilità. Altrimenti sono inutili gli sforzi dell’industria che, per rispondere adeguatamente allo stress di normative ambientali sempre più severe, continua a investire per proporre al mercato veicoli performanti in termini sostenibilità, sia economica che ambientale, e di sicurezza.
Ma i problemi della logistica e del trasporto non sono legati alle infrastrutture, riguardano anche la cultura del lavoro: per promuovere un concreto sviluppo competitivo per l’autotrasporto italiano è necessario sopperire alla carenza di profili professionali da adibire tanto alla guida quanto all’assistenza dei veicoli industriali e dei loro rimorchi.