La patente professionale anche a chi non è professionista, questo in sintesi quello che è stato decretato, in via preliminare dal Consiglio dei Ministri recependo la direttiva (UE) 2018/645 (che a sua volta modifica la direttiva 2003/59/CE e la direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida).
Il CQC quindi sarà necessario a tutti coloro che guidano con patenti C CE D DE a prescindere se lo fanno in proprio o conto terzi. Trattandosi di esame preliminare il testo così approvato dovrà ripassare per l’esame di Camera e Senato per approvazione definitiva.
A che serve il CQC
Andiamo con ordine. La carta di qualificazione del conducente, o CQC, è il documento che è obbligatorio per chi esercita un’attività professionale nel trasporto delle merci o delle persone, titolari, per esempio, delle patenti C, CE o D.
Fino a oggi non era, invece, necessaria chi pur guidando un veicolo pesante o un bus non lo fa in modo professionale. Sempre per esempio meccanici, garagisti, concessionari oppure chi esercita un’altra attività e utilizza camion in maniera accessoria, in conto proprio anche attraverso l’utilizzo di autisti non professionali.

L'Europa cambia le cose
Diciamo fino ad oggi poiché, il Consiglio dei Ministri del 23 gennaio scorso sotto invito del ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola, e di quello del MIT, Paola de Micheli, ha deciso di recepire la direttiva europea che estende l’obbligo, a tutti i possessori di patenti C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE della qualificazione formativa.

Si elimina così il riferimento all’attività di guida professionale ed e si estendono gli obblighi a tutti i conducenti di veicoli la cui guida richieda le patenti citate. Inoltre, il decreto prevede che gli Stati membri si scambino reciprocamente le informazioni in materia di qualificazione dei conducenti tramite una specifica rete informatica e determina la cadenza periodica dei corsi di formazione necessari per mantenere le abilitazioni conseguite.