Crolla il mercato dei camion, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con MTT superiore alle 3,5 t che, per il mese di settembre 2019, registra un -23% (1.148 unità contro 1.490).

Il che si traduce in un calo, nei primi nove mesi dell’anno, del 6,3%, per i veicoli con massa totale a terra superiore alle 3,5t (17.751 unità verso 18.942), e del 6,6% per quelli uguali o maggiori alle 16t (14.298 contro 15.309).

Il disappunto di Fenoglio

Non si risparmia nelle critiche il Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE Franco Fenoglio: "Se la promessa di avviare l’iter per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sul Decreto investimenti 2019 entro la fine dell’anno non sarà mantenuta, potremmo trovarci a fine anno di fronte a una contrazione ben maggiore.

Nonostante i continui tentativi di sensibilizzare il decisore politico sulle criticità del settore dell’autotrasporto - prosegue Fenoglio - continuiamo a trovarci nella imbarazzante situazione nella quale, mancando completamente qualsiasi seria e razionale strategia di sviluppo, le imprese sono costrette ad attuare tattiche di sopravvivenza che portano allo spreco di risorse pubbliche, dal cui impiego il Paese non trae alcun beneficio".

Serve ricambio parco circolante

Il problema sembra essere dunque l’annosa mancanze di politiche strategiche per il rinnovo del parco circolante. Sempre i costruttori vengono pressati dalle norme europee per realizzare prodotti tecnologicamente sempre più sofisticati che rispondano a standard estremi in termini ambientali e di sicurezza, però il 61,7% dei veicoli con massa totale a terra superiore alle 3,5 t circolante in Italia è "ante" Euro IV. Siamo in presenza di un parco circolante tra i più vecchi d’Europa, con un’età media di 13,8 anni".

Più figure specializzate

Da qui auspicio di Fenoglio di promuovere in maniera decisa la diffusione di veicoli di nuova generazione, eliminare al più presto confusione normativa e vischiosità burocratica, senza dimenticare i comparti di conduzione, distribuzione e assistenza dei veicoli industriali che si dimostra un vero e proprio serbatoio di occupazione qualificata che si sta svuotando, davanti alla carenza, nei prossimi anni, di circa 20mila conducenti e oltre 5mila tecnici specializzati.