Il veicolo elettrico (alimentato da batteria) più grande del mondo è un camion; per la precisione un Dumper vale a dire uno dei quei giganti che lavorano nelle cave e nei cantieri e che sono abilitati a trasportare oltre le 100 tonnellate in materiali di scavo. Nel nostro casi l’eDumper così viene chiamato di tonnellate ne trasporta 110 in una cava in Svizzera.
Quasi 1.000 Nm di coppia
l’eDumper, costruito da Kuhn Schweitz, in collaborazione con l’azienda tedesca Lithium Storage è spinto da un motore elettrico che eroga l’equilavalente di 789 CV per una coppia di 9.500 Nm.
Il pacco batterie è di 600 kWh, in pratica 6 volte quello di una Tesla Model S, e pesa 4,5 tonnellate. La particolarità di questo eDumper è che, secondo il costrutture, riesce a produrre più energia di quanta ne consuma. Come è possibile?
Produce addirittura energia
La spiegazione sta nella frenata rigenerativa e nelle modalità di utilizzo. l'eDumper, che ha una tara di circa 45 t, infatti, compie vuoto la strada in salita verso il punto di carico, per poi ridiscendere a pieno carico.
In queste condizioni la frenata rigenerativa "si oppone" a circa 110 tonnellate e riesce a ricaricare le batterie più di quanto farebbe a veicolo scarico, la forza peso delle rocce e la gravità dunque vengono incontro all’ambiente.
Fino a 200 kWh al giorno
Sempre secondo il Costruttore alla fine di una giornata di lavoro il surplus di energia prodotta dal Dumper sarebbe di 200 kWh. Il pilota di Formula E Lucas di Grassi, impegnato nella promozione della mobilità elettrica, ha voluto verificare di persona, documentando con un video, ed effettivamente sembra che la cosa funzioni.
C’è da dire anche che nel conto totale dell’energia utilizzata per il lavoro bisogna considerare anche quella utilizzata dalle altre macchine operatrici per caricare l'eDumper.
Quello che è comunque sicuro è che a confronto del suo fratello "termico" Komatsu HB 605-7, spinto da un turbodiesel da 23,2 litri il risparmio di gasolio è di circa 90mila tonnellate l’anno e quello di CO2 di circa 130 tonnellate e direi che, per la salvaguardia dell’ambiente, siamo sulla strada giusta.