Guida autonoma di livello 3 e 4, un sistema mild hybrid (mHEV) a 48 V e un’architettura sviluppata in esclusiva per i veicoli elettrici: al 40° Vienna Motor Symposium, Volkswagen ha raccontato l'evoluzione verso una mobilità integrata e a impatto zero.

Soprattutto, per la prima volta, la Casa tedesca ha approfondito la sua architettura modulare elettrica MEB, che farà da base alla gamma di modelli ID. e a nuovi sviluppi della guida automatizzata.

Volkswagen I.D. Buzz

La strategia elettrica di Wolfsburg

Volkswagen è fermamente convinta che il modo più efficiente di ridurre le emissioni di CO2 sia espandere su larga scala i veicoli elettrici a batteria (BEV).

La nuova fase di elettrificazione delle gamme si aprirà, quindi, proprio con il nuovo sistema mild hybrid a 48 V, associato al motore a benzina 1.5 TSI evo. Qui, un sistema a 48 V affiancherà l’impianto elettrico convenzionale a 12 V.

L’architettura MEB della Volkswagen

La MEB farà da base alla prossima generazione di modelli elettrici. Gli elementi costitutivi di questa architettura elettrica sono la batteria ad alto voltaggio collocata in basso per contenere gli ingombri, il motore elettrico compatto sull’asse posteriore (cui se ne può aggiungere uno su quello anteriore) e il sistema CCS standard per la ricarica rapida.

La MEB è anche la base della nuova architettura elettrica end-to-end E3 e del sistema operativo Volkswagen, che supporterà i nuovi servizi di mobilità e i sistemi di assistenza.

Elettrificazione gamma Volkswagen

Il cuore della piattaforma elettrica

“La piattaforma adotta un motore sincrono a magneti permanenti caratterizzato da un’alta densità di potenza, un elevato livello di efficienza e prestazioni costanti nei 16 mila giri del regime di utilizzo" ha spiegato il Responsabile dello Sviluppo Propulsione Ibrida ed Elettrica Karsten Bennwitz.

Il primo modello che verrà realizzato sulla base della MEB è la ID.3: autonomia da 330 a oltre 550 km (WLTP), potenza di 150 kW, velocità massima 160 km/h, zero emissioni a livello locale.

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