I marchio Iveco sempre più protagonista della transizione energetica verso carburanti alternativi al Diesel. Il Brand torinese, in particolare, ha sposato la causa del gas naturale liquefatto, diventando uno dei principali interpreti di questa tecnologia.
Un impegno ripagato dal mercato visto che sono oltre 650 gli Stralis NP immatricolati dall’inizio del 2019 sul mercato italiano che oggi operano non solo a livello nazionale, ma anche lungo le principali tratte di trasporto europee.
Iveco leader del segmento
Se, infatti, il mercato del Diesel ha subito, in Italia, una leggera flessione, quello dei veicoli a gas naturale ha registrato un trend positivo, segnando una crescita del 40%. Per Iveco, nello specifico, le immatricolazioni dall’inizio dell’anno corrispondono all’ 85% del totale LNG immatricolato in tutto il 2018, confermando il Costruttore come leader di settore con una presenza di oltre il 75% del segmento: quella che pochi anni fa sembrava una visione lontana del trasporto sostenibile oggi è realtà.
Non solo flotte fra i clienti
A questo proposito si registra anche un’evoluzione nella tipologia di clientela del camion a gas. Da grandi flotte che inizialmente erano pronte a sperimentare la nuova tecnologia con l’esigenza prevalente di abbassare i costi di gestione del proprio parco mezzi, oggi troviamo anche aziende più piccole e ai padroncini che sono ormai convinti dell’affidabilità e della convenienza di questo tipo di veicoli.
Tale trend di mercato va imputato anche alla crescente richiesta dei committenti di gestire la logistica aziendale con soluzioni di trasporto green, al fine di garantire e aumentare il loro impegno in termini di sostenibilità ambientale.
Stralis 460 NP il protagonista
Portabandiera di questa transizione per Iveco è lo Stralis 460 NP che vanta un equipaggiamento tecnologico in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale con un 90% in meno di NO2, il 99% in meno di PM e, impiegando il biometano, il 95% in meno di CO2, rispetto alle equivalenti versioni diesel; Il tutto con un’autonomia massima fino a 1.600 km.
Ulteriore e fondamentale contributo alla diffusione di questo carburante è arrivato dalla progressiva crescita della rete di distributori che, in pochi anni, ha raggiunto una copertura capillare dell’intero territorio nazionale, con 40 stazioni all’attivo e più di 20 progetti che vedranno la luce nel corso dell’anno.