Da un’indagine della rivista Uomini e Trasporti è emerso che nel settore autotrasporto, non solo il parco circolante, ma anche il personale è sempre più vecchio. Con l’aumentare dell’età degli autisti, la salute peggiora e non c’è ricambio generazionale. In 4 anni l’Italia ha perso circa 12mila aziende e sono vacanti circa 15mila posti di lavoro.

Nessuno vuole più fare il trasportatore

Solo il 18,1% di chi guida un mezzo pesante in Italia ha meno di 40 anni, il 66% dei padroncini ha più di 50 anni e più di 500 ultranovantenni nel nostro Paese sono ancora a capo di una ditta individuale che fa trasporto di merci su strada (dati infocamere).

Il ricambio generazionale risulta difficile nel settore: più dell’85% dei trasportatori interpellati da Uomini e Trasporti ha riferito che i propri figli non vogliono fare il lavoro dei padri. Secondo alcune stime in Italia mancherebbero circa 15mila autisti di camion, un vuoto colmato solo in parte dalla forza lavoro proveniente dall’Europa dell’Est o dal Nord Africa.

Le piccole aziende di trasporto chiudono

Inoltre, negli ultimi 4 anni in Italia hanno chiuso 8mila aziende di autotrasporto e circa 12mila ditte individuali e società di persone. Oltre alle criticità di sistema, spesso quando il titolare va in pensione, la ditta chiude o viene assorbita da realtà più stabili come forme cooperative, consorzi e società di capitali che invece nello stesso periodo sono cresciute di circa 4mila unità.

La ricerca "La Salute vien Guidando"

Questa fotografia del settore rientra nell’approfondimento pubblicato sul numero di marzo dalla rivista Uomini e Trasporti sulla salute degli autotrasportatori. Lo studio dal titolo La Salute vien Guidando, presentato al Transpotec 2019, è stato condotto da Federservice, Gruppo Federtrasporti, all’interno del Renault Trucks Italian Tour.

Gallery: Renault Master Z.E.