Sulle colline tra Madrid e Toledo abbiamo conosciuto più da vicino il nuovo Isuzu D-Max, visto in anteprima alla fiera di Birmingham e giunto alla sua seconda generazione.
Un vero e proprio veicolo globale pensato da Isuzu per soddisfare le esigenze di tutti i suoi clienti professionali e percorrere senza problemi le strade di tutto il mondo. Proposto in tre varianti di carrozzeria (cabina singola, space cab e doppia cabina), monta un nuovo motore 2.5 turbodiesel a doppio stadio in grado di garantire le medesime prestazioni (163 CV) e minori consumi (7,4 l/100km) rispetto al vecchio.
Dietro l’ampio scudo anteriore si nascondono diversi assorbitori d’urto concepiti sia per l’impatto con altri veicoli che per l’investimento accidentale dei pedoni. Particolare attenzione è stata data anche all’ottimizzazione dell’aerodinamica.
Il coefficiente di penetrazione è stato migliorato del 5%, garantendo così, da un lato, una riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti e, dall’altro, un miglioramento del comfort globale e della silenziosità di marcia.
Infine, al posteriore, troviamo dei nuovi fari a led di dimensioni generose, i più grandi della sua categoria, che forniscono al tempo stesso sia un’ottima luminosità che un tocco di modernità.
Nella versione a Cabina singola il cassone raggiunge una lunghezza di 2.305 mm (+ 35mm) e una larghezza di 1.570 mm (+ 40mm); in allestimento Space Cab la lunghezza rimane la medesima della precedente versione, ma la larghezza cresce fino a 1.530 mm (+ 70mm).
Nella variante a Doppia Cabina, si rileva la crescita maggiore, infatti, la lunghezza raggiunge i 1.552 mm, ben 138 mm in più rispetto alla serie precedente, mentre la larghezza arriva ora a 1,530 mm (+ 70mm). L’unica misura a soffrire il design del cassone è l’altezza che in tutte le versioni è diminuita di circa 10mm.
Per facilitare il carico e lo scarico delle merci e ottimizzare al massimo la capacità, le pareti interne del cassone risultano essere molto squadrate. Migliorato anche il portellone posteriore cresciuto ora di dimensioni presenta anche una maggiore apertura.
Di alto livello è l’ergonomia; i comandi sono tutti a portata di mano, ben visibili e soprattutto di facile utilizzo. Numerosi anche i vani porta-oggetti ricavati nell’abitacolo e sotto i sedili anteriori.
Il quadro strumenti anch’esso chiaro e di facile lettura comprende, ora, anche un computer di bordo che fornisce varie informazioni tra cui autonomia, consumo medio e grado di intasamento del filtro anti-particolato.
Da sottolineare, inoltre, l’ottima modularità dei sedili posteriori nelle versioni Space Cab e Doppia Cabina, che consentono, tra le varie configurazioni, di poter caricare all’interno anche oggetti voluminosi.
Grandi passi avanti rispetto alla prima versione di D-Max sono stati fatti in tema di comfort, le maggiori dimensioni esterne si traducono in un aumento dello spazio a bordo, i passeggeri posteriori ora godono di 25mm in più.
Curata, inoltre, la facilità d’accesso tramite l’eliminazione di scalini sulle minigonne e grazie all’istallazione di due pratici maniglioni sui montanti anteriori.
Altra novità, nella versione Space Cab, sono le porte posteriori che si aprono contro-vento garantendo una buona accessibilità anche a chi siede dietro.
Su strada si apprezzano l’ottima silenziosità di marcia (il nuovo 2.5 fa sentire appena la sua voce) e l’ottimo lavoro svolto dalle sospensioni, che digeriscono bene le asperità del terreno.
Guidando D-Max in queste condizioni si ha veramente l’impressione che nulla possa fermarlo, la trazione è sempre perfetta grazie al nuovo telaio che garantisce un’ottima maneggevolezza e alle nuove sospensioni (anteriori a ruote indipendenti e posteriori rigide a balestre semiellittiche).
Il motore spinge sempre molto bene grazie ai 400 Nm di coppia sviluppati già dai 1.400 giri, permettendo così a D-Max di arrampicarsi quasi ovunque.
Ottima anche la rapportatura del cambio, manuale a sei rapporti (disponibile in opzione anche un automatico a 5 marce) che, sia nel fuoristrada più estremo, a marce ridotte inserite, sia nei trasferimenti autostradali, risulta sempre adatto alla situazione. Da sottolineare inoltre la sesta marcia molto lunga che permette di ridurre al massimo i consumi.
Un vero e proprio veicolo globale pensato da Isuzu per soddisfare le esigenze di tutti i suoi clienti professionali e percorrere senza problemi le strade di tutto il mondo. Proposto in tre varianti di carrozzeria (cabina singola, space cab e doppia cabina), monta un nuovo motore 2.5 turbodiesel a doppio stadio in grado di garantire le medesime prestazioni (163 CV) e minori consumi (7,4 l/100km) rispetto al vecchio.
GENTILE MA CON I MUSCOLI
Linee morbide e muscolose caratterizzano il design esterno del nuovo D-Max. Osservandolo lateralmente si nota, a differenza del precedente modello, una continuità tra cabina e cassone. Sul frontale spiccano il nuovo paraurti, caratterizzato da un’ampia griglia cromata e i nuovi fari in policarbonato, dotati, in opzione, di una parabola in grado di ampliare il fascio di luce fino a 80°.Dietro l’ampio scudo anteriore si nascondono diversi assorbitori d’urto concepiti sia per l’impatto con altri veicoli che per l’investimento accidentale dei pedoni. Particolare attenzione è stata data anche all’ottimizzazione dell’aerodinamica.
Il coefficiente di penetrazione è stato migliorato del 5%, garantendo così, da un lato, una riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti e, dall’altro, un miglioramento del comfort globale e della silenziosità di marcia.
Infine, al posteriore, troviamo dei nuovi fari a led di dimensioni generose, i più grandi della sua categoria, che forniscono al tempo stesso sia un’ottima luminosità che un tocco di modernità.
MAGGIORE SPAZIO AL CARICO
Il cassone del nuovo D-Max ha senza dubbio beneficiato dell’aumento delle dimensioni esterne.Nella versione a Cabina singola il cassone raggiunge una lunghezza di 2.305 mm (+ 35mm) e una larghezza di 1.570 mm (+ 40mm); in allestimento Space Cab la lunghezza rimane la medesima della precedente versione, ma la larghezza cresce fino a 1.530 mm (+ 70mm).
Nella variante a Doppia Cabina, si rileva la crescita maggiore, infatti, la lunghezza raggiunge i 1.552 mm, ben 138 mm in più rispetto alla serie precedente, mentre la larghezza arriva ora a 1,530 mm (+ 70mm). L’unica misura a soffrire il design del cassone è l’altezza che in tutte le versioni è diminuita di circa 10mm.
Per facilitare il carico e lo scarico delle merci e ottimizzare al massimo la capacità, le pareti interne del cassone risultano essere molto squadrate. Migliorato anche il portellone posteriore cresciuto ora di dimensioni presenta anche una maggiore apertura.
PRATICO E FATTO PER DURARE
La prima impressione, salendo a bordo è che tutto, dai sedili alla plancia passando per i vari comandi, sia stato concepito per durare nel tempo.Di alto livello è l’ergonomia; i comandi sono tutti a portata di mano, ben visibili e soprattutto di facile utilizzo. Numerosi anche i vani porta-oggetti ricavati nell’abitacolo e sotto i sedili anteriori.
Il quadro strumenti anch’esso chiaro e di facile lettura comprende, ora, anche un computer di bordo che fornisce varie informazioni tra cui autonomia, consumo medio e grado di intasamento del filtro anti-particolato.
Da sottolineare, inoltre, l’ottima modularità dei sedili posteriori nelle versioni Space Cab e Doppia Cabina, che consentono, tra le varie configurazioni, di poter caricare all’interno anche oggetti voluminosi.
Grandi passi avanti rispetto alla prima versione di D-Max sono stati fatti in tema di comfort, le maggiori dimensioni esterne si traducono in un aumento dello spazio a bordo, i passeggeri posteriori ora godono di 25mm in più.
Curata, inoltre, la facilità d’accesso tramite l’eliminazione di scalini sulle minigonne e grazie all’istallazione di due pratici maniglioni sui montanti anteriori.
Altra novità, nella versione Space Cab, sono le porte posteriori che si aprono contro-vento garantendo una buona accessibilità anche a chi siede dietro.
Su strada si apprezzano l’ottima silenziosità di marcia (il nuovo 2.5 fa sentire appena la sua voce) e l’ottimo lavoro svolto dalle sospensioni, che digeriscono bene le asperità del terreno.
QUANDO I GIOCO SI FA DURO
Abbiamo testato il nostro D-Max su un percorso diviso in due settori: il primo caratterizzato da salite e discese molto ripide, da affrontare con trazione integrale e marce ridotte (inseribili con un apposito comando sul tunnel centrale), e una seconda parte caratterizzata da discese e scalini in pietra molto pronunciati sempre da affrontare con la trazione integrale inserita, e all’occorrenza con l’ausilio delle ridotte.Guidando D-Max in queste condizioni si ha veramente l’impressione che nulla possa fermarlo, la trazione è sempre perfetta grazie al nuovo telaio che garantisce un’ottima maneggevolezza e alle nuove sospensioni (anteriori a ruote indipendenti e posteriori rigide a balestre semiellittiche).
Il motore spinge sempre molto bene grazie ai 400 Nm di coppia sviluppati già dai 1.400 giri, permettendo così a D-Max di arrampicarsi quasi ovunque.
Ottima anche la rapportatura del cambio, manuale a sei rapporti (disponibile in opzione anche un automatico a 5 marce) che, sia nel fuoristrada più estremo, a marce ridotte inserite, sia nei trasferimenti autostradali, risulta sempre adatto alla situazione. Da sottolineare inoltre la sesta marcia molto lunga che permette di ridurre al massimo i consumi.