Il Volkswagen Transporter "classico", quello a motore posteriore per intenderci, ha un rapporto particolare con il Sudamerica, in quanto è rimasto in produzione in Brasile molto a lungo dopo l'uscita dai mercati europei, dove lo ha sostituito il T4 a trazione anteriore.
In Brasile il furgoncino ha avuto una carriera lunga in tutto 56 anni, ha visto il colpo di stato militare, la riapertura democratica, l'iperinflazione, l'impeachment, il piano Real e i 5 campionati del mondo vinti dalla Nazionale Carioca dal 1958 al 2002. Inoltre, è stato il primo veicolo del marchio prodotto in Brasile e il primo ad essere assemblato fuori dalla Germania.
L'addio 10 anni fa
Dopo essere sopravvissuto a due crisi petrolifere, alla riapertura delle importazioni, all'invasione dei furgoni sudcoreani e alle nuove norme sulle emissioni inquinanti, l'ultimo "Kombi" ha lasciato la fabbrica di São Bernardo do Campo (San Paolo) il 18 dicembre 2013, e non certo per carenza di domanda, ma per via delle nuove norme di sicurezza.
Dal 1° gennaio 2014 sono infatti entrati in vigore l'obbligo di montare l'Abs per i freni e i doppi airbag frontali su tutti i veicoli prodotti in Brasile. All'epoca si tentò di ottenre una deroga, ma era già troppo tardi e Volkswagen ritenne che i costi di adattamento avrebbero reso il progetto irrealizzabile.
Fonti all'epoca legate al marchio commentarono addirittura che gli airbag avrebbero potuto essere installati utilizzando componenti della terza generazione mai offerte in Brasile, il problema rimaneva però l'Abs, che richiedeva nuove parti per le sospensioni e avrebbe aumentando notevolmente i costi.
Volkswagen Kombi Last Edition
Breve storia del Transporter in Brasile
Il primo Kombi prodotto in Brasile lascia la catena di montaggio il 2 settembre 1957. Con grandi fari rotondi e parabrezza diviso, diventa noto come il "gufo". Una delle sue caratteristiche più sorprendenti è la verniciatura bicolore delle versioni Luxury, denominata "Gonna e Blusa".
La prima generazione Kombi era importata in Brasile già dal 1950 dal gruppo Brasmotor, oggi conosciuto nel settore degli elettrodomestici con il marchio Brastemp. E quando alla fine degli anni '60 la Kombi T1 esce di produzione negli altri Paesi, continua ad essere prodotta qui fino al 1975.
Nell'ottobre di quell'anno, con il modello del 1976, arriva la seconda generazione (T2), che sarà l'unico cambio generazionale completo che il veicolo avrà in tutta la sua carriera in Brasile. Riceve un nuovo cruscotto, un nuovo volante e una parte anteriore con un parabrezza monopezzo, da cui il soprannome di "Bay Window" o "Clipper".
A differenza dei modelli europei, qui conserva i finestrini piccoli e la porta laterale a doppia apertura come nella prima generazione fino alla fine degli anni '90.
Dalla riapertura delle importazioni nel 1990, furgoni come Kia Besta, Hyundai H100, Mitsubishi L300 e Asia Topic iniziano a rubare quote di mercato al Kombi ma Volkswagen trova una risposta soltanto per il Model Year 1997: tetto più alto e finalmente finestrini laterali in un unico pezzo e porta laterale scorrevole, mentre il buon vecchio motore boxer 1600 raffreddato ad aria sostituisce il carburatore con l'iniezione elettronica single point.
Poco dopo Volkswagen tenta di vendere l'Eurovan e il Caravelle, simili agli equivalenti modelli della quarta generazione (T4). Importati, più grandi e con l'opzione di un motore Diesel, sono però molto costosi e quindi qui hanno una vita breve.
L'ultima grande modifica alla Kombi "nazionale" arriva per il 2006, quando il motore derivato dal Maggiolino lascia il posto a un 1.4 flex raffreddato ad acqua derivato da quello utilizzato nella Fox. Fino alla fine della sua vita, il Kombi rimane fedele al cambio a quattro velocità.
La serie del commiato, la Last Edition, riceve la verniciatura bicolore, tende e rivestimenti dei sedili esclusivi, nonché una radio. Nel 2013 il suo prezzo è di 85.000 Real, che corrisponderebbero a circa 150.000 Real odierni, pari a 28.000 euro circa, quando le versioni convenzionali erano vendute a qualcosa più di 60.000 Real.
Nessuno lo rimpiazza
Il successo del Kombi è dovuto ad un mix di versatilità, facilità di manutenzione, mancanza di rivali e prezzi accessibili. Fin dall'inizio, la sua proposta doveva essere semplice, oltre a trasportare 1 tonnellata di carico, 9 persone o qualsiasi combinazione tra questi due usi. E sì, il nome Kombi deriva dalla parola tedesca che significa veicolo ad uso combinato.
Se oggi un Kombi costasse 107.000 Real, costerebbe comunque meno di un Fiat Fiorino (114.890 Real). Ha un volume leggermente inferiore nel vano di carico, ma può trasportare solo due passeggeri. La coppia Citroën Jumpy/Peugeot Expert ha addirittura offerto versioni con un massimo di 12 posti, ma che richiedevano una patente per autobus e nonsono più ordinabili. I modelli Diesel trasportano più carico, ma costano più di 200.000 Real. Ad oggi, nessun veicolo è riuscito a dare ciò che dava il Kombi in una fascia di prezzo simile.
VW ID.Buzz no Brasil
E l'ID. Buzz?
A novembre Volkswagen ha presentato i primi esemplari della ID.Buzz, considerata l'erede elettrica del Transporter classico a cui si rifà nel design. All'atto pratico, però, possiamo dire che, nonostante le doti di versatilità e il tanto spazio interno, è molto difficile definire la novità un “vero nuovo Kombi”.
Si tratta di un veicolo elettrico dotato di un motore 150 kW, 204 CV, e oltre 300 Nm di coppia massima montato sull'asse posteriore. La batteria da 77 kWh di capacità netta regala un'autonomia dichiarata di 423 km (WLTP). Lungo 4,71 metri, ID. Buzz è il modello più grande basato sulla piattaforma modulare MEB, che all'interno di Volkswagen è alla base anche dei modelli ID.3, ID.4, ID.5 e ID.6.
Il furgone elettrico è inoltre alto 1.937 metri, largo 1.985 mm e ha un passo di 2.988 mm. Tra le caratteristiche dell'ID. Buzz ci sono le due porte scorrevoli di serie: nella configurazione a cinque posti, il sedile posteriore frazionato 40/60 può essere abbattuto o regolato longitudinalmente di 15 cm. Il volume utile sta tra i 1.121 litri e i 2.205 litri, a seconda della configurazione dei sedili.
Ci sono però anche delle controindicazioni: tutto ciò che rimane della Kombi originale è la verniciatura bicolore e il grande logo VW sulla parte anteriore. Anche in Europa, la versione passeggeri ha prezzi intorno ai 60.000 euro (circa 320.000 Real), quindi l'accessibilità non esiste più.
Inoltre, Volkswagen per ora non intende vendere ID. Buzz, nel senso che lo offre soltanto tramite un piano di abbonamento al costo di 12.990 Real al mese, che ammontano a quasi 156.000 Real, oltre 29.000 euro, all'anno. Al termine del contratto, che può durare fino a 48 mesi, l'auto dovrà essere restituita a Volkswagen.