Fin dal secolo scorso, Mercedes-Benz si è occupata delle esigenze di soccorso, con il passare del tempo, i veicoli hanno subìto ovviamente molte innovazioni e superando omologazioni sempre più stringenti al cambiare delle leggi; ma la loro missione principale non è cambiata: fornire aiuto di emergenza, in modo rapido e affidabile.
Fra le prime vere ambulanze chesono state assemblate troviamo la Mercedes-Benz 320 W142 costruita nel 1937, ora custodita al museo di Mercedes-Benz di Stoccarda. Era sprovvista di avvisi visivi e acustici, diventati uno standard dalla metà del XX secolo. Si presenta dunque senza le odierne luci lampeggianti color blu e sirena bitonale, ma con un semplice cartello della Croce Rossa che si illumina posto al centro sopra il parabrezza.
Com'è fatta
L’allestimento di questa ambulanza del '37 è stato costruito dalla Lueg di Bochum, secondo un sistema brevettato: sfruttando l'altezza e la lunghezza, questo modello è stato progettato specificamente per il trasporto dei pazienti. Questa configurazione si è mostrata così valida nel tempo che sono state diverse le ambulanze costruite sulla base di telai della Mercedes-Benz Classe E con passo lungo.

Segnale luminoso della Mercedes Benz 320 negli anni '37
La parte anteriore fino al parabrezza corrisponde all'originale Mercedes-Benz 320 (modello W 142) del 1937 e monta un motore a sei cilindri da 3,2 l che sviluppa una potenza di 78 CV. Nel retro troviamo un doppio portellone, come le ambulanze di oggi che dà accesso a una piccola sala operatoria mobile.
Un allestimento "quasi" moderno
All'interno ci sono due barelle poste una sopra l'altra sul lato sinistro. Quella inferiore poggia su un carrello a rulli guidato da rotaie e può essere caricata e scaricata in modo rapido e veloce. Sul lato destro invece c'è la porta laterale e una panca, presumibilmente usata dall'assistente addestrato dal punto di vista medico. Come nella parete frontale si trova un sedile ribaltabile per gli accompagnatori del paziente o altro personale.

Dentro la Mercedes Benz 320 W142

Vetro usato dal conducente per controllare il vano medico paziente
Il veicolo offre uno standard molto più alto rispetto alle altre ambulanze dell’epoca: basti pensare che dietro la cabina di guida il compartimento per pazienti e assistenti era riscaldato. In quegli anni però, il paramedico presente sul veicolo fungeva anche da conducente e durante la guida, teneva d'occhio il paziente nella parte posteriore attraverso lo specchietto retrovisore interno.
Il primo soccorso era la rapidità
Diversamente dai giorni nostri, 86 anni fa, nei casi di emergenza medica, l'attenzione non era rivolta al primo soccorso sul luogo dell'incidente, ma al trasporto rapido e affidabile in un ospedale o in uno studio medico; tuttavia questa ambulanza già forniva alcune opzioni per il trattamento di emergenza lungo il percorso.
IL veicolo in mostra al Museo Mercedes-Benz fornisce, infatti, due indizi in proposito: il primo riguarda un contenitore per un oggetto cilindrico, forse una bombola di ossigeno per la respirazione forzata, e il secondo un vassoio medicale in uno scomparto nel tramezzo di fronte al conducente, utile per riporre strumenti e materiale di primo intervento.