Contrastare la carenza di autisti incentivando con un bonus i giovani a conseguire le patenti e le autorizzazioni necessarie per iniziare la professione di autotrasportatore di persone e di merci. Ecco la ricetta del governo per i prossimi anni ed ecco anche i fondi sbloccati per finanziarla a cui tutti, dai 18 ai 35 anni, possono accedere. Ma per il 2023 sono già esauriti

L’erogazione dei contributi avviene attraverso una piattaforma digitale attiva dal giorno 6 febbraio 2023 per le autoscuole che intendano aderire alla misura e dal 13 febbraio 2023 per l’utenza privata, l’indirizzo è https://patentiautotrasporto.mit.gov.it/bonuspatente/. Il contributo viene erogato presentando istanza e compilando il modello disponibile sulla piattaforma dove sono anche riportate le informazioni e (FAQ).

Un fondo da 25,3 milioni in 5 anni

Da parte del ministero per le Infrastrutture e i Trasporti sono stati infatti stanziati 25,3 milioni di euro per il periodo che va dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2026, destinati al cosiddetto bonus patente. Si tratta di fondi del MIT destinati a giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliano conseguire la patente o le abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all'esercizio dell'attività di autotrasporto di persone e di merci. 

Entrando nel dettaglio 3,7 milioni di euro sono stanziati per l'anno 2022, ulteriori 5,4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026. Ma sul sito del MIT si viene a sapere che i fondi stanziati per il 2023 sono già esauriti. Che fine hanno fatto? Probabilemente sono stati richiesti tutti dalle autoscuole che hanno avuto accesso prima dei privati al portale. 

Il contributo erogato dal Ministero sarà pari all'80% della spesa sostenuta per il conseguimento delle varie autorizzazioni alla guida e comunque di importo non superiore a 2.500 euro. Suddetto contributo potrà essere riconosciuto una volta sola, nel percorso professionale del beneficiario.

Un problema anche dell'industria

La carenza di autisti è uno dei numerosi problemi che affliggono, specie negli ultimi anni, l’autotrasporto Italiano (non solo). Per quanto possa sembrare relativo al mondo del lavoro si tratta di una questione che, a cascata, ricade anche sull’industria e sul mercato. Una questione che, semplificando, si potrebbe spiegare così: se non ci sono le persone a cui farli guidare le aziende acquistano meno camion.

Tuttavia mettersi alla guida di un camion non è semplice e l’iter professionale da compiere è spesso lungo e, sopratutto, oneroso. Lo step principale da superare è quello della patente adatta, oltre anche le altre necessarie abilitazioni professionali (CQC, licenze etc); un "gradino" arduo più dal punto di vista economico che pratico. Alle industrie e ai giovani che vogliono intraprendere questo tipo di professione viene così incontro il Governo.