La propulsione elettrica nel mondo dei trasporti non è una novità così recente come si potrebbe pensare: anche se è letteralmente esplosa soltanto negli ultimissimi anni, le Case ci lavorano da parecchi anni. Circa 30 nel caso di Mercedes-Benz, che ha presentato il progenitore del moderno eVito ben 25 anni fa, nel 1996.
In quello stesso anno, la Casa ha infatti lanciato la prima generazione di Vito (W638), arrivata a sostituire dopo 15 anni di carriera la celebre serie MB100. Pochi mesi dopo all'interno della gamma ha fatto capolino la variante 108 E, costruita in una piccola serie di unità, con carrozzerie van e trasporto passeggeri, nella fabbrica di Mannheim, in Germania, mentre la produzione del modello base avveniva a Vitoria, in Spagna.
Una "Zebra" sotto il cofano
Vito 108E era spinto dallo stesso gruppo propulsore sperimentato 2 anni prima su un prototipo basato sulla Classe C e composto da un motore asincrono trifase con raffreddamento ad acqua alimentato dalla batteria ZEBRA, acronimo di Zero Emission Battery Research Activities, che sfruttava una tecnologia sodio-nichel-cloruro, pesava circa 420 kg ed era montata nella zona posteriore.
Il motore aveva una potenza di 40 kW, 54 CV, e una coppia di 190 Nm da 0 a 2.000 giri. La batteria, che generava una tensione nominale di 280 Volt, aveva una capacità di 35,6 kWh e poteva essere ricaricata al 50% in mezz'ora grazie al sistema rapido di bordo e consentiva al veicolo di toccare i 120 km/h di velocità e percorrere circa 170 km (includendo il recupero energetico in frenata) con una ricarica conservano nel contempo una capacità di carico di 600 kg o 8 passeggeri.


Costoso ma promettente
La produzione è avvenuta a Mannheim perché in quello stabilimento si trovava il "Competence Center for Emission-free Mobility", centro ricerche che sperimentava l'impiego di sistemi di propulsione alternativi su vari veicoli di serie. La tecnologia, al tempo ancora quasi pionieristica, non permetteva la commercializzazione del modello, che avrebbe avuto un prezzo addirittura triplo rispetto a quello dei modelli a listino di prestazioni simili.
Per questo, le poche unità costruite sono state date in utilizzo ad aziende partner per la sperimentazione pratica del potenziale della mobilità elettrica. Tra queste, Deutsche Post, che ha utilizzato 5 Vito 108 E per le operazioni quotidiane di consegna a Brema.

La rotta per l'oggi
L'esperimento è proseguito con la seconda generazione di Vito (W639), lanciato nel 2003, ed ha portato la tecnologia a maturazione consentendo a Mercedes Benz di avere oggi in listino non uno ma ben 4 modelli, tra cui eVito ed eVito Tourer per il trasporto passeggeri, eSprinter ed EQV.