Ci sono modelli che lasciano il segno, che entrano nei cuori di intere generazioni e che riescono a distanza di anni a mantenere vivo il loro fascino. Uno di questi è sicuramente il Volkswagen Transporter T1, meglio conosciuto come Volkswagen Bulli, che giusto l'8 marzo 2021 ha festeggiato i 65 anni dall’inizio della produzione nello stabilimento di Hannover-Stocken.

Da quel giorno, proprio in quella fabbrica, sono stati costruiti 9,2 milioni di veicoli del Bulli che con il passare degli anni si è trasformato nell’estetica e nella meccanica. In attesa del lancio sul mercato, atteso per il 2022, dell'ID.BUZZ, la rivisitazione in chiave elettrica dell’iconico Minivan, ripercorriamo insieme le fasi salienti della storia del Bulli.

La nascita del progetto

Per raccontare la storia del Bulli bisogna tornare leggermente più indietro del 1956. Ci troviamo infatti nel 1947 quando, durante una visita allo stabilimento di Wolfsburg, Ben Pon, un importatore olandese delle vetture Volkswagen nota un veicolo con lo stesso pianale del Maggiolino che viene utilizzato per trasportare le merci all'interno dei reparti di produzione.

Dopo un rapido scarabocchio su un pezzetto di carta, Ben decide di proporre al numero uno di Volkswagen di realizzare in produzione di serie un veicolo commerciale leggero per il trasporto merci o persone, sfruttando l’unica piattaforma a disposizione della Casa tedesca. Ecco così che nasce il progetto Typ 2 che nel 1949 prende il nome di Transporter Typ 2 e che viene commercializzato nel marzo del 1950.

Volkswagen Bulli - La fabbrica di Hannover

La domanda cresce sempre di più

Come abbiamo detto il progetto nasce sulla base del Maggiolino. La prima serie del Volkswagen Transporter, chiamata T1 Split (da splitscreen per indicare il parabrezza diviso a metà) è dotato di un 4 cilindri boxer raffreddato ad aria da 1,1 litri e 25 CV di potenza.

L’enorme successo iniziale, grazie alle sue doti di robustezza e versatilità che attirano l’attenzione degli imprenditori per il trasporto merci e al suo fascino (rivisitato in stile Hippie nella costa ovest degli Stati Uniti), fanno crescere così tanto la domanda che non basta più il solo stabilimento di Wolfsburg per la produzione.

Da quel momento oltre 235 città tedesche iniziano a candidarsi per ospitare una nuova fabbrica Volkswagen e Heinrich Nordhoff, Direttore generale prima e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen dopo, decide di optare per Hannover. Una scelta strategica vista la vicinanza ad un canale che collega il Reno all'Elba e la presenza di una stazione ferroviaria per il trasporto merci.

Volkswagen Bulli - La fabbrica di Hannover

Uno stabilimento sorto in poco più di 1 anno

I lavori iniziano nell'inverno tra il 1954 e il 1955 con 372 operai che diventano già 1.000 nel marzo successivo. Bisogna fare in fretta per soddisfare la richiesta dei clienti. Dopo soli 3 mesi lavorano continuamente alla costruzione dello stabilimento 2.000 operai, 28 gru e 22 betoniere che miscelano più di 5.000 metri cubi di cemento ogni giorno.

Nel frattempo Volkswagen inizia la formazione di 3.000 futuri dipendenti che si occuperanno della produzione del Bulli (Transporter T1 Split) nel nuovo stabilimento di Hannover-Stocken. L '8 marzo 1956, poco più di un anno dopo l'inizio dei lavori, viene avviata la produzione in serie che in questi 65 anni ha raggiunto oltre 9 milioni di veicoli in 6 generazioni.

Volkswagen Bulli - La fabbrica di Hannover

Non è finita qui

Costantemente aggiornato, il sito di Hannover sta subendo proprio in questi mesi un nuovo profondo ammodernamento e una trasformazione dei vari reparti per accogliere la prossima importante rivoluzione: in questo stesso 2021 anno inizierà infatti la produzione della nuova generazione di Multivan, atteso sul mercato entro fine anno, e dell’ID.BUZZ, il primo veicolo commerciale leggero completamente elettrico della Casa di Wolfsburg.

Il lancio nel mercato europeo è previsto in questo caso per il 2022 e non sarà l'unico veicolo a batteria sfornato dalla fabbrica di Hannover, che ha nei suoi piani altri tre modelli elettrici.

 

Gallery: Volkswagen, la storia della fabbrica di Hannover