Hans-Christoph Seebohm, ministro dei Trasporti tedesco dal 1949 al 1966 è passato alla storia come un nemico giurato dell’autotrasporto, visto che varò una serie di provvedimenti molto restrittivi in materia di pesi e lunghezze dei camion ostacolando, di fatto, lo sviluppo del trasporto su gomma.
Cominciò nel ’53 vietando il secondo rimorchio, largamente in uso in quel periodo, e diminuì la lunghezza complessiva della combinazione motrice/rimorchio da 22 a 20 metri. L’anno successivo aumentò drasticamente il prezzo del gasolio da autotrazione. Ancora due anni e sancì la riduzione del peso complessivo della combinazione motrice/rimorchio, da 40 a 24 tonnellate e, nel 1958 decretò un’ulteriore accorciamento della lunghezza della combinazione motrice/rimorchio da 20 a 14 metri.
Gallery: Mercedes-Benz LP 333, il millepiedi
Fatta la legge trovato l'inganno
Con la nuova legge, inoltre, i rimorchi non potevano essere più pesanti delle motrici. Dalle strade sparirono i trattori a due assi da 16 tonnellate con semirimorchi a tre assi da 24 tonnellate, assai diffusi allora in Germania. Naturalmente, come avviene un po’ dappertutto, i funzionari del ministero dei Trasporti germanico, avevano anche inserito un’infinità di regolamenti attuativi e transitori che lasciavano diverse lacune e molto spazio alle diverse interpretazioni.
E allora i progettisti di Mercedes-Benz furono molto abili nello sfruttare una serie di escamotage e fu così che nacque, nel 1958, l’LP 333, una motrice che, nonostante gli aberranti provvedimenti legislativi, poteva offrire alla clientela massima capacità di carico e grande produttività. La cabina avanzata dalle simpatiche linee arrotondate gli conferiva l’aspetto di un bruco e ben presto si guadagnò il soprannome di Tausendfüßler, Milllepiedi.
Bello, comodo e moderno
L’LP 333, oltre a essere un camion stilisticamente indovinato era, per la sua epoca, anche comodo e moderno. Con i suoi due assi sterzanti anteriori, ognuno con una capacità di 4 t, era considerevolmente più leggero di un trattore a tre assi. Con il rimorchio a due assi da 16 t arrivava alla combinazione di 32 tonnellate prevista dalla legge, fornendo al cliente la possibilità di caricare ben 20 t.
Naturalmente era un mezzo a cabina avanzata, non solo per le restrizioni sulla lunghezza, ma anche perché il pubblico ormai mostrava di gradire maggiormente questa soluzione tecnico-stilistica. Il cabina avanzata apparve in Germania nei primi anni ‘50 per avere poi successo nella seconda parte del decennio, quando (nel '55) fu prodotto il primo Mercedes con la cabina sul motore, l'LP 315, carrozzato da Kassbohrer o Wackenhut.
Il grande cofano motore
Dunque una cabina che offriva un certo comfort nonostante i tempi, ma con l'autista che doveva essere un tutt'uno con il motore da 200 CV, il cui rumore al minimo si sentiva appena, ma che diventava un impressionante ruggito non appena saliva di giri. La cabina era dominata dall'enorme cofano motore che arrivava sin quasi all'altezza del cruscotto. Per ogni tipo di controllo e di manutenzione del motore, il cofano doveva essere asportato e poggiato all'esterno.
Il cruscotto, dal quale sporgeva, in posizione quasi orizzontale, un volante a quattro razze, presentava alcune caratteristiche innovative, soprattutto per le spie luminose. La più originale era quella posta all'estremità della levetta delle frecce, sul lato sinistro del volante che s'illuminava di rosso quando entravano in funzione gli indicatori di direzione. La spia più innovativa era quella che indicava la pressione insufficiente delle gomme; non era certo precisissima, ma funzionava bene sulle dissestate strade tedesche di allora.
L’importantissimo freno motore
L’LP 333 non aveva un moderno sistema frenante a doppio circuito, in cui il rifornimento di aria compressa veniva assicurato durante tutta la frenata. Aveva, invece, un singolo circuito le cui risorse si esaurivano facilmente nelle lunghe discese, dopo un alto numero di frenate. Perciò l'infaticabile e inesauribile freno motore, montato come standard, fu importantissimo.
Con il freno motore di serie, l'LP 333 introdusse un sistema di frenatura molto efficace, la cui efficienza ha raggiunto oggi un tale livello da essere assolutamente inimmaginabile negli anni Cinquanta.