L'uscita dalla fase di lockdown sembra aver accresciuto ancora di più la voglia di camper: un po' perché i lunghi mesi di confinamento forzato hanno lasciato il desiderio di trascorrere più tempo all'aria aperta, un po' perché l'emergenza non ancora del tutto scongiurata rende un po' diffidenti circa le sistemazioni.

Per effetto di questo, ecco che l'idea della casa viaggiante appare se possibile ancora più allettante. E chi non ce l'ha, valuta seriamente la possibilità anche solo di ottenerne uno a buon mercato trasformando un furgone o un van. Lo rivela Yescapa, sito che offre un riferimento per l'attività di camper sharing tra privati, che offre cinque interessanti consigli per farlo bene e senza sorprese.

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1 - Perché farlo

Prima di decidere quale e cosa, chiediamoci qual è l'obiettivo: uso occasionale nel fine settimana oppure viaggi avventurosi più frequenti? Tenendo presente il livello di comfort che si vuole raggiungere, il numero di persone da trasportare con l'eventuale presenza di animali, ma anche il ricovero o il parcheggio nel periodo in cui non sarà utilizzato e, cosa più importante, il budget.

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2 - I costi

Non è mai facile prevederli in modo dettagliato, bisogna cercare di orientarsi dandosi un tetto di spesa secondo le proprie possibilità e risorse, e valutare il tempo di realizzazione per non avviare un lavoro che resti eternamente incompiuto: una camperizzazione amovibile può costare fino a 1.000 euro, mentre una trasformazione media con un po' di fai-da-te può offrire già risultati soddisfacenti spendendo entro i 4.000. Per quelle professionali, da 5.000 a 10.000 euro.

3 - La burocrazia

L’omologazione di un furgone camperizzato in Italia può essere complessa: con un allestimento mobile che non alteri le caratteristiche funzionali del mezzo e rimanga nei limiti delle normative e dei dati riportati a libretto, non ci sono problemi.

Una conversione vera e propria invece richiede la ri-omologazione. Per aggirare il problema si può comprare un furgone già omologato autocaravan e rifare l'allestimento a proprio gusto. Altrimenti si può acquistare un furgone all'estero e, omologarlo nel paese d'origine e soltanto dopo immatricolarlo in Italia. Se occorre, i professionisti dell'allestimento offrono anche la consulenza burocratica.

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4 - Scegliere il modello

Fatte le valutazioni preliminari, si parte a scegliere la base per il proprio camper. Dalle più piccole furgonette, che si allestiscono con pochi accessori o addirittura kit già pronti anche se spazio e comfort restano più limitati, e sono agili dappertutto.

I mid van o compatti sono il compromesso ideale, spaziosi ma ancora non troppo ingombranti permettono di concedersi più libertà a livello di dotazioni.

Infine, i large van, o furgoni grandi, permettono di realizzare veri e propri miniappartamenti visto che superficie e volume sono quelli da carichi importanti.

Nella scelta, attenzione al prezzo: molti siti per la compravendita di usato permettono di confrontare i furgoni con parametri come anno di immatricolazione, chilometraggio, facendo quindi una valutazione panoramica completa. Ma bisogna anche valutare bene le misure e la configurazione. Inoltre, è sempre meglio verificare il passato del mezzo, la manutenzione regolare, eventuali incidenti documentati, per non avere sorprese. 

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5 - Come allestire

Una volta che si ha il mezzo, il progetto inizia misurando gli spazi e ipotizzando la disposizione di mobili, attrezzi e accessori, dal letto alla cucina al bagno ecc... Poi, spazio alla fantasia, con la possibilità di prendere spunto da moltissimi siti o blog di appassionati che offrono idee e modelli. Se invece non vi sentite a vostro agio con il fai da te, niente paura, esperti e professionisti dell'allestimento non mancano. Si spende qualcosa in più, ma si risparmiano tempo e delusioni.